Imam Bergamo: “Donne cristiane nostre prede”

Vox
Condividi!

Zulkifal è uno degli undici terroristi a processo a Sassari con l’accusa di essere tra gli esponenti di spicco di una cellula di Al Qaeda che da Olbia organizzava stragi in Pakistan.

I finanziamenti alle scuole coraniche dell’Afghanistan e del Pakistan arrivavano dalle collette tra i “fedeli” organizzate nelle varie nazioni europee. Per l’Italia questo compito lo aveva l’imam di Bergamo Hafiz Muhammad Zulkifal, il quale, nella sua veste di imam e formatore coranico (qa-ri) dei centri di preghiera dislocati tra Bergamo e Brescia, provvedeva alla «propaganda religiosa di stampo radicale volta all’indottrinamento dei fedeli, anche destinati al martirio (sathi)», ha ricordato ieri il capo della Digos di Sassari Mario Carta.

Il quale, da tre udienze, prosegue nella meticolosa ricostruzione delle indagini portate aventi dal suo ufficio e coordinate dalla direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari raccontando ai giudici della Corte d’assise di Sassari, nell’aula bunker derl carcere di Bancali, come si arrivò all’arresto dei tredici presunti terroristi.

Vox

VERIFICA LA NOTIZIA
«Un fattivo contributo per reperire le risorse finanziarie per l’azione armata, attuata prevalentemente attraverso periodiche raccolte di fondi organizzate dagli altri associati Sultan Wali Khan e Niaz Mir, presso le comunità pakistano e afgane del nord Sardegna del Lazio e delle Marche». Una raccolta di fondi che ufficialmente era rivolta a scopi umanitari, ma in realtà destinate «quantomeno in parte, al finanziamento dell’attività terroristica». La “hawala” il sistema di rimesse occulte gestito da Ridi Yahya Khan (un’altro degli indagati), venne alla luce con il ritrovamento, all’aeroporto di Fiumicino di 55 mila euro in contanti che Zahir Ahmad (un corriere pakistano) stava provvedendo a trasferire, su indicazione di Sultan Wali Khan e il supporto logistico Imitias Khan, Sher Khan, , Alì Zubair Alì e Muhammad Siddique 55.262 destinati, stando alle accuse, a finanziare una azione terroristica in Pakistan. L’uomo venne fermato ai varchi doganali dell’aeroporto di Fiumicino il 26 agosto del 2009, mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto ad Islamabad. I soldi vennero messi sotto sequestro. Stando a Sultan Khan quella somma serviva alla sua famiglia per acquisti in Patria. Il processo prosegue.

“Le donne infedeli catturate nella jihad (guerra santa) sono delle prede e dunque i mujahidin (i combattenti) possono farne quello che vogliono”, predicava proprio Hafiz Muhammad Zulkifal, 43 anni, imam e formatore coranico tra Bergamo e Brescia.Hafiz Muhammad Zulkifal prima dell’arresto.

L’imam di Bergamo predicava e praticava la supremazia della sharia sulla legge secolare. In una intercettazione, infatti, si paragonava alle forze dell’ordine: “Faccio quello che fate voi! Fermate le persone che protestano con l’uso dei manganelli e cercate quelle persone che fanno dei lavori illegali. Anche noi facciamo la stessa cosa! Voi lavorate sotto le leggi dello Stato, mentre noi su quelle di Dio!”. E dopo aver ordinato e fatto eseguire l’omicidio di una coppia di connazionali, quasi certamente assassinati nel Bresciano nel 2011, aveva sostenuto “Abbiamo fatto una cosa santa per Dio e Dio ci ha protetti”.