Attacco moschea Londra, Feltri: “E’ solo inizio reazione”

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È successo a Londra, ma poteva succedere a Parigi, a Bruxelles o altrove: un tizio inglese a tutti gli effetti, stanco di assistere a episodi di terrorismo islamista, ha pensato bene (o male) di vendicarsi, organizzando un attentato contro i musulmani, di cui ha imitato le tecniche aggressive. È salito su un furgone preso a noleggio e ha investito una dozzina di persone appena uscite dalla moschea, una delle quali è morta e dieci sono state ferite. Era nell’aria che qualche occidentale avrebbe reagito alle stragi portate a termine in nome di Allah.

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Il terrorismo è una forma di delinquenza che si alimenta di pregiudizi ideologici e religiosi, e risulta incomprensibile agli europei. I quali pertanto non fanno altro che pensare a come si possa reagire ad aggressioni giudicate assurde. Non essendo facile per nessuno, neanche per le forze dell’ordine, trovare una soluzione, ovvio che prima o poi un nostro concittadino esasperato pensasse di rispondere alle violenze degli islamici rendendo loro pane per focaccia. Ed ora siamo qui a commentare la «prodezza» del londinese trasformatosi da pacifico cittadino in assassino.

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Non è mettendosi sullo stesso loro piano criminale che si possono sconfiggere certi maomettani crudeli e incoscienti, mossi da sentimenti di odio e insensibili al fatto che li abbiamo ospitati, offrendo ad essi un tetto e un lavoro. Però la questione non va liquidata in due parole. Bisogna sforzarsi di riflettere e di capire cosa sia passato per la mente dell’attentatore britannico.

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Crediamo di non sbagliare se supponiamo che costui vivesse nell’angoscia dopo aver assistito a tante pratiche di macelleria esercitate dagli islamici, e abbia concluso che l’unica maniera per difendere sé e i propri compatrioti fosse quella di dimostrare ai musulmani feroci che siamo in grado di ripagarli con la stessa moneta. Di questo si tratta. D’altronde, occorre dire che le istituzioni nazionali si sono rivelate impreparate a fronteggiare gli assalti scellerati dei fanatici mediorientali. I fatti di sangue recanti il timbro dell’estremismo musulmano si susseguono a ritmo indiavolato e spaventano i popoli. Nei quali è maturata la convinzione che quella in atto sia una guerra effettiva a cui i democratici non sanno adattarsi, sono incapaci di affrontare il nemico, pertanto è necessario che ognuno di noi si attrezzi per non soccombere.

Siamo consapevoli che il fai da te è inadeguato alla bisogna, però i volontari dell’antiterrorismo – date le circostanze – sono destinati ad aumentare di numero. Il guerriero solitario che ha colpito gli islamici con i medesimi mezzi con i quali essi hanno colpito noi, avrà di sicuro degli epigoni.