Ius Soli, Vaticano: “Necessario per sostituire italiani con immigrati”

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Si chiama “sostituzione etnica”: fuori gli italiani, dentro gli immigrati. Lo ha detto in modo chiaro uno degli sgherri di Bergoglio, Monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma, presidente della famigerata Fondazione Migrantes e della Commissione Cei sulle migrazioni.

Intervistato dal giornale amico Corriere della Sera, il predatore di anime spiega: “Qui si tratta di un diritto fondamentale della persona che l’Europa ha già riconosciuto nella stragrande maggioranza delle nazioni. Del resto, come cristiani, andare incontro alle persone in una realtà umana che ci unisce mi pare doveroso. Secondo gli insegnamenti di Papa Francesco, dobbiamo includere, non escludere”. Prima si seguivano gli insegnamenti di Cristo, oggi la religione non è più il Cristianesimo, è il Bergoglianesimo, un’eresia terzomondista e dal masochismo esasperatoo.

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“Da una legge simile abbiamo solo da guadagnare. Si fanno sempre meno figli, è anche una risposta al problema della denatalità. Molti italiani inoltre stanno emigrando, dal 2005 sono 4 milioni e 800mila in dieci anni, circa il 40%, per motivi di studio e gli altri di lavoro, intere famiglie che se ne vanno. Abbiamo bisogno di giovani. Probabilmente ce ne sono già 800mila che potrebbero usufruire di questa regolamentazione. Quante altre volte, in Italia, si sono fatte sanatorie?”.

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Questa è una dichiarazione di guerra. L’annuncio di una sostituzione etnica in corso. Programmata e voluta.

E allora facciamo nostre la parole di un grande italiano.GaribaldiNon si sa se più scellerati i preti e chi li sorregge o più stupido questo miserabile popolo che li soffre nel suo seno e non fulmina, non annienta questi istrumenti del suo servaggio, delle sue miserie e delle sue umiliazioni. (cap. XXII; p. 46)

Ormai la Chiesa è ostaggio di fanatici. Le parrocchie sono diventante centri attivi nella sostituzione etnica. Certo, ci sono moltissimi preti che resistono. Ma è tempo che decidano da che parte stare: dalla parte del loro popolo, o dalla parte di un usurpatore che condurrà i cristiani al massacro islamico.