“Grazie, avete estirpato il cancro lampedusano”. E’ una delle scritte apparse su alcuni muri di Lampedusa all’indomani della liberazione con la sconfitta di Giusi Nicolini, sindaco mascotte di clandestini e salottini radical chic, superata alle amministrative dall’imprenditore Salvatore Martello, eletto al primo turno, e arrivata solo terza.
Le scritte liberatoria di una cittadinanza stufa di essere venduta ai media come massa di cuckold in calore per i clandestini, apparse in diverse strade dell’isola delle Pelagie, sono state cancellate subito da alcuni sgherri della Nicolini.