FLOTTA SCAFISTI UMANITARI SI ABBATTE SULL’ITALIA: 724 a Palermo, 346 a Reggio, 356 a Catania, 102 a Lampedusa

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Nell’ultimo fine settimana, oltre 2500 clandestini sono stati prelevati in Libia dagli scafisti umanitari e di Stato in una dozzina di operazioni di colonizzazione. Gli sbarchi oggi a Palermo, Augusta, Catania e Reggio Calabria. Lo fa sapere la famigerata UNHCR su Twitter. Se avete Twitter, potete andare a mandare affanculo UNHCR, non solo per questa esaltante informazione, ma anche perché collaborano nel mondo con gli estremisti islamici.

In 356 arrivati a Catania, su nave anche 8 salme morte non si sa di cosa, traghettati da una nave militare svedese. Sono in corso le operazioni di sbarco e trasferimento in altre regioni d’Italia. La squadra mobile della polizia di Stato ha avviato le indagini per identificare eventuali scafisti: ridicoli, ce li hanno sotto gli occhi, guidano la nave. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.

A Palermo sbarcati 724 clandestini raccattati in Libia da una nave “Vos Prudence” di Medici Senza Frontiere, accusati dal governo di Tripoli di pagare per gli scafisti che imbarcano. Anche loro hanno un morto, perché fa trendy. Ci sono solo 89 donne, ma 30 sono in gravidanza: frutto del lavoro in Libia. Sono del Bangladesh, del Burkina Faso, Benin, Camerun, Egitto, Gambia, Ghana, Guinea, Kenya, Liberia, Libia, Mali, Marocco, Nigeria, Niger, Pakistan, Senegal e Sudan.

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A Lampedusa, arrivati in 102 su motovedetta. Tra le persone in attesa, sulla banchina del molo commerciale, anche il collaborazionista dottor Pietro Bartolo coadiuvato da personale della Misericordia (ah…la Misericordia) e della Croce Ro$$a, le due associazioni che gestiscono il centro di accoglienza di Lampedusa, dove ci sono poco più di duecento migranti in attesa di essere trasferiti in città italiane.

A Reggio Calabria nave Phoenix con 346 fancazzisti a bordo ​Al porto di Reggio Calabria è invece arrivata la nave “Phoenix” della ong MOAS, con 346 persone a bordo e la salma di un uomo. Almeno un morto ci vuole sempre.

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Riportando queste notizie ci si rende conto che non siamo in presenza di qualcosa di normale. Non è nemmeno una invasione. E’ una sostituzione etnica programmata. E chi la porta avanti non è un avversario, è un nemico in una situazione di guerra.