Trieste, marcia della pace: bambino islamico rifiuta ingresso in chiesa

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Ieri mattina, giovedì 8 giugno, era stata organizzata una manifestazione denominata “Camminata della pace”. Solita inutile manifestazione, con circa 600 balilla bambini delle elementari di Trieste. Il percorso prevedeva la partenza dal Giardino pubblico fino in piazza Unità, con alcune soste, tra cui quella della visita della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. E qui si è verificato il problema.

Arrivati davanti alla cheisa, ai vigili che scortavano il gruppo di scolari è stato consegnato un bambino islamico: i genitori avevano vietato il suo ingresso nella chiesa. Così mentre gli altri 599 sono entrati a visitare il luogo di culto cristiano, il musulmano è rimasto fuori con gli operatori della Polizia locale. Se glielo avessero proibito, avrebbero gridato al solito ‘razzismo’.

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Pur non essendo organizzato dal Comune, l’assessore all’educazione Angela Brandi condanna il gesto dei genitori: «Non è un bel messaggio. Tutte le religioni vanno rispettate, sarebbe stato un gesto di rispetto entrare in un luogo di culto anche se non della loro religione; Trieste è da sempre rispettosa di tutte le religioni come denota la presenza in città di diversi luoghi di culto. Credo che in questo caso non ci sia una volontà di integrazione a scapito di un bambino verso il quale hanno compiuto un gesto di esclusione che non avrà di certo compreso; lo reputo scorretto da un punto di vista pedagogico».

Forse dovremmo piantare una bella croce lungo tutte le frontiere, magari evitano di entrare.