Profughi si ubriacano con la paghetta del governo: «Buoni spesa usati solo per acquistare alcolici»

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I buoni spesa per i sedicenti profughi finiscono nuovamente sotto la lente d’ingrandimento della Lega dopo la segnalazione di molti clienti e dipendenti dei supermercati esasperati per la presenza di persone completamente ubriache.

In un’interrogazione depositata dal consigliere provinciale Maurizio Fugatti viene chiesto alla giunta provinciale se non ritenga doveroso rivedere la lista dei prodotti che i presunti profughi possono acquistare tramite tessera elettronica presso i supermercati che hanno aderito alla convenzione con la Provincia eliminando gli alcoolici.

Fugatti chiede lumi anche su alcuni profughi che stazionerebbero all’esterno dei supermercati di Rovereto in evidente stato di ebrezza alcolica durante le ore giornaliere e chi si occupa del controllo dei “presunti profughi” e se sia loro possibile portare all’interno delle strutture alcoolici e quali controlli vengano fatti in merito.

I costi per i contribuenti trentini, per quanto riguarda le tessere elettroniche, negli ultimi tre anni ammonta a circa 1 milione di euro (qui la lista dei negozi dove viene usata la tessera elettronica e le cifre pagate).

Ma in molti hanno anche ventilato la possibilità che i richiedenti asilo abbiano strutturato un «mercato» nero dei farmaci, che va ricordato, per i richiedenti asilo sono totalmente gratuiti.

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La questione dei buoni spesa non è nuova purtroppo. Sono state infatti molte le precedenti interrogazioni, dove la Lega Nord Trentino aveva posto numerosi quesiti e avanzato diverse perplessità in merito all’assegnazione di buoni spesa in formato di tessera elettronica ai richiedenti asilo ospitati sul suolo trentino.

«Infatti, – dichiara Fugatti – stante le segnalazioni pervenute, i presunti profughi acquisterebbero per lo più ricariche telefoniche e prodotti di certo non ritenuti prioritari, come gli alcoolici.

Buoni spesa profughi sotto accusa: «usati solo per acquistare alcolici»

Alla luce di quanto starebbe avvenendo in diversi supermercati del Trentino che mettono a disposizione dei presunti profughi la possibilità di acquistare generi alimentari ed extra alimentari attraverso tali tessere elettroniche, secondo la Lega Nord è opportuno rivedere le modalità di utilizzo e restringere i prodotti da acquistare a quelli meramente essenziali. «Nel caso specifico ci viene segnalato dalla Vallagarina che alcuni profughi, già in stato di ebrezza, entrerebbero nei punti vendita e si dirigerebbero verso il reparto degli alcoolici per fare provvista» – aggiunge Fugatti.

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«Ora, considerato che le ore della giornata dovrebbero essere impiegate nei corsi di lingua e in altre attività che esulino dal contesto del divertimento a maggior ragione se legato all’assunzione di alcoolici (considerato anche che questi soggetti sono mantenuti a spese dei trentini) e che le condizioni psicofisiche in cui versa il soggetto potrebbero maggiormente dar vita a risse, litigi e comportamenti violenti in generale, si ritiene doveroso un intervento da parte dell’Assessorato provinciale competente affinché questa situazione cessi; anche per garantire sicurezza ai dipendenti dei supermercati che in diverse occasioni avrebbero subito aggressioni verbali da parte di questi soggetti» – conclude il consigliere provinciale del carroccio.