Ex capo FBI ammette in Senato: “Nessun ordine di insabbiare inchiesta da Trump, io responsabile fuga notizie”

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TRUMP ESCE LINDO E VITTORIOSO DA TESTIMONIANZA EX CAPO FBI

Si sgonfia il Comey Show. Il direttore licenziato dell’FBI parla davanti al Senato americano a proposito dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, coinvolto nell’inesistente ‘Russiagate’.

E, durante l’audizione, ha dovuto ammettere:”Nessun ordine esplicito di insabbiare l’inchiesta, ma su Flynn l’indicazione del presidente era di lasciare perdere”.

Quindi Comey non ha alcuna accusa reale nei confronti di Donald Trump che ha nelle sue prerogative presidenziali il diritto di licenziare il direttore dell’FBI. L’unica bizzarra non accusa: “in un incontro alla Casa Bianca dello scorso 14 febbraio”, Donald Trump gli ha detto di lasciar perdere l’indagine su Flynn, che il giorno prima era stato silurato dal presidente per avere mentito al vicepresidente Mike Pence sui suoi presunti contatti con l’ambasciatore russo Sergey Kislyak. Non un reato, una questione di fiducia personale.

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Comey ha poi aggiunto che “Trump ha mentito su di me e ci sono state delle interferenze della Russia sul voto”. Bizzarro. Non solo, Comey ha ammesso di avere orchestrato la fuga di notizie per danneggiare Trump. E poi, forse l’ammissione più importante che smonta, nel cuore, l’assurta teoria complottista del ‘Russiagate’:

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Nessun voto alterato. E allora, di che state parlando?

Anzi, è probabile che, alla fine, sotto inchiesta finisca Clinton e il suo clan:

Comey ha infatti ammesso che le uniche pressioni ricevuto furono dall’allora ministro della giustizia di Obama per ‘sminuire’ il Clintongate.