MINNITI CHIUDE L’ITALIA CAUSA ISLAM: “STOP A EVENTI E CONCERTI”

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Lo abbiamo scritto pochi minuti dopo la notizia: in una società normale, come era la nostra fino ad una decina di anni fa, lo scoppio di un petardo durante la visione di una partita, non avrebbe causato il panico che abbiamo visto a Torino l’altra sera. Il terrorismo islamico fa ormai vittime anche senza agire: ha creato il clima. Tipico di una società multietnica.

“Di fronte ai feriti di Torino e a chi è ancora in ospedale, l’impegno che dobbiamo prendere tutti è che le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l’evento”. Lo dice il ministro dell’Interno Marco Minniti, per il quale “se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza è chiaro che non può farsi. Il nostro obiettivo è permettere tutti i 1700 eventi in programma per l’estate in un contesto di tranquillità”. Per il ministro, nel caso di quanto successo a Torino, con il panico durante la proiezione su maxischermo di Juventus-Real Madrid, “è evidente che non ha funzionato qualcosa”.

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Invece di andare alla radice del problema, la presenza in Italia di musulmani, già si pensa a proibire eventi pubblici. Ci tolgono la libertà perché non vogliono bloccare l’esperimento mostruoso della ‘società multietnica’. Che può sopravvivere in una ‘pace vigilata’ solo sotto leggi liberticide e smettendo di vivere.

Sia chiaro: immaginare di vivere normalmente mentre ti sgozzano è demenziale, ma la soluzione non è smettere di vivere in modo normale a tempo indefinito, è farlo fino a che non hai risolto il problema con il rimpatrio di massa di milioni di musulmani che vivono nelle nostre città. Tutto il resto è autoritarismo. Tutto il resto è nelle oscene e demenziali parole di Minniti. Non ci faremo dire dai musulmani cosa fare. E nemmeno da lui e da quelli come lui.