Anche IKEA finanzia l’invasione: soldi a Medici Senza Frontiere per traghettare clandestini

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Un’altra multinazionale che finanzia l’invasione: Ikea.

Da mercoledì 31 maggio fino a domenica 11 giugno per ogni pantofola NJUTA venduta, IKEA donerà 1,99 euro a favore di Medici Senza Frontiere per il progetto #MILIONIDIPASSI. Inoltre durante tutto il periodo della campagna, per qualsiasi acquisto ogni cliente avrà la possibilità di aderire al progetto donando 1 euro.

La campagna #MILIONIDIPASSI si inserisce all’interno dei numerosi interventi che MSF opera a sostegno dei profughi lungo tutto il loro percorso di migrazione. La collaborazione tra IKEA e MSF ha inizio nel 2004.

Ma attenzione, come nel caso di Coop:

Ci sono motivazioni più prosaiche di quello che viene pubblicizzato. Non è strano che le multinazionali finanzino l’invasione: hanno bisogno di carne fresca per la loro produzione a basso costo e di futuri clienti per i loro prodotti sempre più scadenti. Immigrazione e Globalizzazione sono essenziali alla desertificazione del tessuto produttivo e al trionfo delle multinazionali: siano queste UBER o Ikea. Che è famosa per l’utilizzo del lavoro forzato ed è una delle più capaci a camuffarlo come ‘opera buona’:

Ikea venderà tappeti prodotti dai profughi siriani

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Ma c’è di più. Non è solo un investimento a lungo termine. Ogni euro che Ikea investe nel traghettamento di clandestini dalla Libia o dalla Turchia, rientra moltiplicato. Ciò che è infatti dannoso alla stragrande maggioranza della popolazione, non necessariamente lo è per tutti. Anzi, è altamente probabile che sia un fenomeno estremamente lucrativo per pochi.

Con l’arrivo dei ‘profughi’, Ikea fa tali e tanti affari, da avere esaurito la propria scorta di letti e materassi. Il colosso svedese ha comunicato che i suoi negozi in Svezia e Germania sono a corto di materassi e letti, ‘grazie’ alla domanda statale per l’afflusso senza precedenti di richiedenti asilo nei due paesi. Pagano, ovviamente, i contribuenti svedesi e tedeschi.

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“Ci sono carenze di letti, materassi e piumoni” in alcuni negozi in Germania e Svezia, ha detto Josefin Thorell, portavoce Ikea. “Se la situazione persiste, ci aspettiamo che sarà difficile tenere il passo e mantenere la fornitura sufficiente”, ha aggiunto.

Come mai le grandi multinazionali sono tanto eccitate dall’ondata di clandestini in corso? Tanto da finanziare chi la favorisce? Per loro sono due piccioni con una fava: primo, incassano per le commesse statali necessarie a mantenere i nuovi arrivati; poi, risparmiano assumendo i nuovi arrivati al posto degli autoctoni.

Le multinazionali low-cost proliferano nell’habitat dell’immigrazione di massa: è il loro ambiente naturale, nel quale la ricchezza si concentra verso l’alto. Le Ong sono mero strumento.

Qualcosa ci dice, che Ikea non farà pubblicità su Vox. Tanto non eravamo in vendita.