Bandiera nera di ISIS su chiesa, scontri feroci a Mindanao: Preti e Cristiani usati come ostaggi, decapitazioni – VIDEO

Vox
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Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha imposto oggi la legge marziale nell’isola di Mindanao. La decisione è stata adottata dopo l’insurrezione armata del gruppo islamico “Maute”, braccio locale dello Stato islamico. I miliziani hanno anche assaltato una Chiesa e preso in ostaggio un sacerdote nella città di Marawi. Lo stesso presidente Duterte ha reso noto che i jihadisti avrebbero decapitato il capo della polizia a Malabang.

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La decisione del Governo di Manila è arrivata dopo un raid nella città di Marawi, centro urbano di circa 200mila abitanti in maggioranza musulmani. L’obiettivo era catturare un leader di Abu Sayyaf, Isnilon Hapilon, sul quale da anni pende una taglia di 5 milioni di dollari, offerta dagli Stati Uniti. Nell’operazione, sfociata in uno scontro aperto con una cinquantina di miliziani, sono morti 13 estremisti e 7 soldati. Altri 33 militari sono rimasti feriti. Gli islamisti hanno preso il controllo di alcune zone della città e secondo la Chiesa cattolica userebbero cristiani e sacerdoti come ostaggi e scudi umani. La popolazione è in fuga con lunghe file di auto e camioncini ai posti di blocco.

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Hapilon, secondo fonti dell’intelligence, starebbe cercando di creare un’alleanza tra Abu Sayyaf e altre formazioni islamiste di Mindanao, come i Maute, che nell’ultimo anno si è sono più volte scontrati con le forze di sicurezza filippine attorno a Marawi. Poche settimane fa, i servizi statunitensi avevano lanciato l’allarme contro una possibile recrudescenza dei rapimenti di cittadini occidentali nelle Filippine.