Borghezio condannato per avere detto la verità: 50 mila euro a Kyenge

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Una telefonata a “La Zanzara” costa cara a Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord.

La quarta sezione penale del tribunale di Milano, infatti, l’ha condannato a pagare una multa di 1000 euro per il reato di diffamazione aggravata da discriminazione razziale nei confronti dell’ex ministro Cecile Kyenge. I fatti risalgono al 29 aprile 2013, quando l’esponente leghista telefonò a “La Zanzara”, il programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio24, pronunciando alcune frasi offensive. L’esponente del Carroccio dovrà anche versare un risarcimento di 50mila euro alla Kyenge. Da “propaganda di idee fondate su odio razziale” i giudici di Milano hanno riqualificato il reato a “diffamazione aggravata”.

Attraverso il proprio legale di parte civile, l’avvocato Gian Andrea Ronchi, Kyenge aveva chiesto un risarcimento di 140 mila euro. Nella sua requisitoria il pm Piero Basilone aveva chiesto una multa di 6mila euro. L’avvocato di Borghezio, Guido Anetrini, aveva invece chiesto invece l’assoluzione. In aula il parlamentare europeo del Carroccio si era difeso sostenendo che le sue erano solo critiche al governo e non frasi razziste: “Non ho mai sostenuto la superiorità della razza europea rispetto ad altre”.

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A “La Zanzara” Borghezio aveva affermato che “gli africani sono africani e appartengono a un’etnia molto diversa dalla nostra”. E rispondendo alle domande dei conduttori, aveva aggiunto che noi italiani “non siamo congolesi, abbiamo un diritto ultramillenario”, e ancora che “Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”.

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Siamo al reato di opinione con marchetta inclusa. Si dovrà chiedere il permesso al tribunale afro di Milano, per dire la verità. Che rimane tale, anche se non piace ai simpatici censori mascherati da giudici di Milano.

Eppur si muove, potete condannare, ma si muoverà lo stesso.