PARROCO, MISERICORDIA E ‘NDRANGHETA GESTIVANO INSIEME CENTRO PROFUGHI: HANNO RUBATO 100 MILIONI, 68 ARRESTI

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Il capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto Leonardo Sacco ed il parroco dello stesso paese, don Edoardo Scordio, sono tra i fermati dell’operazione Jonny contro la cosca Arena. La Misericordia gestisce il Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola, uno dei più grandi d’Europa, che secondo le indagini sarebbe stato controllato dagli affiliati ad Arena. I due sono accusati di associazione mafiosa, oltre a vari reati finanziari.

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Abbiamo più volte denunciato come ormai ampi settori della Misericordia siano corrotti e questo soprattutto dopo esserci lanciati nel lucroso business dell’immigrazione. Per non parlare della Chiesa, ormai una enorme Ong dedita alla diffusione e gestione nel territorio dei fancazzisti africani e islamici.

E’ stata smantellata la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena con l’arresto di 68 persone. L’accusa è di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

Dalle indagini, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti Cara ‘Sant’Anna’ di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.

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La cosca, spiegano gli inquirenti, “per il tramite di Leonardo Sacco, governatore della ‘Fraternita di Misericordia’, si è aggiudicata gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione presso il centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa, affidati a favore di imprese appositamente costituite dagli Arena e da altre famiglie di ‘ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all’accoglienza dei migranti”.

Per l’arco temporale 2006-2015 si parla di un “imponente flusso di denaro pubblico percepito dalle imprese riconducibili alla cosca per la gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto, pari a 103 milioni di euro, dei quali almeno 36 milioni utilizzati per finalità diverse da quelle previste (quelle cioè di assicurare il vitto ai migranti ospiti nel centro) e riversati invece, in parte nella cosiddetta ‘bacinella’ dell’organizzazione per le esigenze di mantenimento degli affiliati, anche detenuti, e in parte reimpiegati per l’acquisto di beni immobili, partecipazioni societarie e altre forme di investimento in favore del sodalizio”.

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Le ingenti somme da destinare all’organizzazione mafiosa venivano fatte confluire alla cosca sia con ripetuti prelievi in contante dal conto della ‘Misericordia’ e delle società riconducibili agli indagati, sia attraverso erogazione di ingenti somme a fini di prestito, sia ancora attraverso pagamenti di inesistenti forniture, false fatturazioni, acquisto di beni immobili per immotivate finalità aziendali. In tale quadro, una somma consistente veniva distribuita indebitamente al sacerdote, don Scordio Edoardo, parroco della Chiesa di Maria Assunta, a titolo di prestito/contributo e pagamento di asserite note di debito: solo nel corso dell’anno 2007, per servizi di assistenza spirituale che avrebbe reso ai profughi, ha ricevuto 132 mila euro.

Le Ong li sbarcano, Vaticano, Coop e mafie li gestiscono. Voi pagate.

Vox lo aveva scritto a Febbraio:

PM: “Uomo ‘ndrangheta vicino Alfano ha creato impero con centri profughi”