Kyenge attacca Zuccaro: “Inchiesta doveva rimanere segreta”

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Kyenge attacca Zuccaro sul giornale cattocomunista Vita. Il magistrato, reo di mettere il bastone tra le ruote al traffico umanitario, entra nel mirino dell’ex clandestina congolese.

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Sono intervenuta in Commissione UE per ribadirlo: l’attività delle ONG è fondamentale e semmai va meglio protetta, non criminalizzata. E’ assurdo e allucinante, ho detto, gettare sospetto su chi salva vite umane. Oggi le ONG strappano vite al mare e le restituiscono al mondo, questa è l’unica verità conclamata, che brilla fra tanti sospetti senza prove.
Ogni giorno che passa è sempre più chiaro, per chi lo vuol vedere, che non sono le ONG a dover essere messe sul banco degli imputati, nel processo mediatico a cui stiamo assistendo, ma la disumanità di chi ha cavalcato il sospetto nei loro confronti per un pugno di voti in più. Ho incontrato poco meno di un mese fa il Procuratore Zuccaro, prima che questa ‘campagna’ montasse sulle sue parole: un incontro con lui a porte chiuse insieme alla delegazione della mia Commissione parlamentare LIBE, impegnata in una missione di studio in Sicilia, un incontro riservato i cui contenuti, ci è stato chiesto, dovevano rimanere giustamente tali. Riservati. Non so perché poi Zuccaro abbia scelto un’altra strada“.

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Insomma, i dossier che provano il traffico umanitario delle Ong dalla Libia all’Italia dovevano, secondo Kyenge, rimanere segreti. Conosciuti solo da lei, ex clandestina come quelli che le Ong traghettano in Italia, e a quelli come lei. Non ai cittadini che pagano, sia chiaro, anche il suo immeritato stipendio.

Il fatto che una clandestina sia potuta divenire non solo, cittadina italiana, grazie allo sventurato che l’ha sposata, ma anche ministro, descrive bene il livello di degrado raggiunto dalla politica italiana e dalle sue leggi.