SINISTRA DIFENDE PROFUGO STUPRATORE: “RAZZISTI”

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Debora Serracchiani è finita nella bufera per una dichiarazione a commento della violenza sessuale di martedì scorso, quando un richiedente asilo ha stuprato e rapinato una 17enne italiana alla stazione ferroviaria di Trieste.

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Per questa frase: “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”. Parole, per una volta, normali, da parte di Serracchiani che ha richiesto l’espulsione immediata per i richiedenti asilo che si macchiano di reati di tale gravità. Ma anche di quelli che spacciano o commettano qualunque tipo di reato, aggiungiamo noi.

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Ma ai fancazzisti che si definiscono di sinistra, dimenticando che un tempo era dalla parte dei più deboli e non dei più appariscienti, non sono piaciute. A loro della ragazzina stuprata interessa zero, ovviamente. A loro interessa il compagno stupratore. Per Arturo Scotto, già sellino e del ridicolo Art1 l’ex vicesegretario del Pd “supera a destra Salvini con frasi irresponsabili e razziste”, mentre la rivista satirica di sinistra Left parla di “giovane promessa marcita”.

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Ma è su Twitter che si scatena la tempesta, con la giovane esponente del Pd subissata di insulti: da “lepenista” a “razzista” a chi si affida alla volgarità chiedendosi sarcastico “ma se ti violenta tuo padre è una passeggiata”.

In serata la Serracchiani è addirittura costretta a difendersi dal linciaggio di questi pervertiti: “Non esistono stupri di serie a o serie b. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all’atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza”.

Se inviti qualcuno a casa tua e ti stupra, non solo ti ha violentato, ma ti ha anche tradito. Ma per loro, i sinistrati, che qualcuno stupri una ragazzina che, oltretutto, si era fidata e stava aiutando il suo carnefice, è normale, non è un atto ancora più odioso. Perché a loro, i sinistrati, non interessano le vittime, adorano i carnefici.