AMEDEO MANCINI LIBERO, GIUSTIZIA E’ FATTA (QUASI)

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Amedeo Mancini è finalmente libero. Al giovane prigioniero politico, accusato di aver ucciso con un pugno il suo aggressore, il clandestino nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, lo scorso luglio, è stata riconosciuta la buona condotta.

Il giovane era stato costretto a patteggiare 4 anni ai domiciliari, nonostante testimoni e autopsia lo scagionassero, per le pressioni politiche arrivate da Laura Boldrini, la massona ad honorem Maria Elena Boschi, la mummia e la congolese. Ma ora, un giudice ha capito.

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I difensori Francesco De Minicis e Savino Piattoni nei giorni scorsi avevano presentato una richiesta al giudice per allungare l’orario giornaliero concessogli dal patteggiamento per andare a lavorare nei campi.

“Il giudice – spiegano i legali – anche in considerazone del buon comportamento tenuto da Mancini nel corso degli arresti dimiciliari, ha autonomamente ritenuto maturi i tempi per un suo completo ritorno in libertà”. Niente più domiciliari, dunque. Solo una firma giornaliera alla caserma dei Carabinieri di Fermo. Che è già troppo, per chi si è solo difeso.