Coop rileva struttura ricettiva per ospitare profughi, cittadini le danno fuoco – FOTO

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Un attentato incendiario contro l’ennesimo centro per cosiddetti profughi nella provincia. Nel mirino è finita la struttura sopra la basilica di Bonarcado, Oristano, sorta come un centro benessere con un corpo centrale e una trentina di bungalow realizzata negli anni ’90 con i fondi della legge 28 ma mai entrata in funzione e abbandonata.

La struttura è stata rilevata proprio sabato scorso dalla Cooperativa il Seme, che nella provincia di Oristano gestisce 13 dei 15 centri di accoglienza per fancazzisti, un business evidentemente molto lucroso, se permette di rilevare intere strutture ricettive. All’acquisto ha partecipato anche l’azienda Columbargia. L’obiettivo è (era) proprio quello di aprire un centro Sprar: famigerato progetto governativo di sostituzione etnica.

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È bastato che i responsabili del Seme arrivassero con alcuni ‘volontari’ – anche di Bonarcado – e alcuni migranti che evidentemente dovevano verificare se fosse di loro gradimento, per scatenare la reazione dei residetnte. Ovvio.

Il sindaco Franco Pinna è stato subito informato. «Si tratta di un gesto inqualificabile, frutto
della mancata conoscenza della realtà. Siamo disponibili ad ascoltare i nuovi proprietari e sul tipo di intervento che intendono realizzare. Avevamo appena iniziato a parlarne. Ci dispiace molto, Bonarcado ha una tradizione di ospitalità». Del fatto sono stati informati anche i carabinieri.

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Quando l’unica possibilità dei cittadini di difendersi da quella che è una vera e propria invasione programmata – con tanto di cooperative che rilevano interi villaggi vacanza per trasformarli in nuovi slum africani -, è dare fuoco alle strutture, la situazione diventa particolarmente pericolosa.