Foto incastrano ONG: “Arrivano fino a Tripoli”

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A dimostrarlo c’è un dossier della Guardia Costiera italiana: “Attività Sar nel Mediterraneo Centrale connesse al fenomeno migratorio” si legge che “la presenza di numerosi assetti navali in area” (le Ong, Ndr) ha comportato “che dal 2012 ad oggi la distanza dalle coste libiche dei punti di intercetto delle unità di migranti da parte delle unità soccorritrici sia diminuita arrivando fino al limite delle acque territoriali”. Le foto parlano chiaro e non lasciano dubbi. Certo: anche la Marina, i mercantili e i natanti dell’Europa realizzano ‘salvataggi’ a poche miglia da Tripoli. Ma lo fanno perché la presenza costante delle varie MSF, Save The Children e Moas in quel fazzoletto di mare costringe tutti gli altri a spingersi fin lì. I banditi conoscono le posizioni delle organizzazioni (in alcuni casi pare ci siano accordi telefonici) e quindi forniscono ai barconi la benzina appena sufficiente per arrivare in acque internazionali. Poi ad intervenire ci pensano le associazioni caritatevoli o altre imbarcazioni. Obbligte ad avvicinarsi alla Tripolitania.

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Così scrive il Giornale. In realtà, secondo una dettagliata denuncia di Gefira, Guardia Costiera e Ong collaborano. In quei punti ce le manda le Guardia Costiera:

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Insomma: le Ong farebbero traffico umanitario ma non ne sarebbero il vertice. Il vertice, almeno quello operativo, sarebbe a Roma. L’altro livello, ovviamente, è da un’altra parte.

Del resto, che arrivino a Tripoli, lo abbiamo già provato:

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Ah, detto en passant: i media di distrazione di massa, per anni, hanno fatto passare la fake news del ‘Canale di Sicilia’. Ma la Boldrini, delle bufale vere, se ne strafotte. Lei e il suo codazzo di servitori digitali.