Caritas rifornisce imprese di profughi: “Costano meno degli italiani”

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La segnalazione era stata fatta circa due settimane fa: la Caritas di Chioggia fa proposte indecenti alle ditte della zona di Porto Viro perché facciano lavorare i richiedenti asilo al posto dei cittadini locali.

Porto Viro (Ro) – “Lo schiavismo vive, con Caritas e cooperative”. Questo era scritto sullo striscione che una quindicina di militanti del movimento politico Forza Nuova hanno esposto davanti alla chiesa in piazza Marconi a Porto Viro, proprio per protestare contro questo osceno mercato degli schiavi, che danneggia soprattutto i cittadini locali.

Nella mattinata di sabato 29 aprile, durante il mercato settimanale, il coordinamento provinciale del movimento nazionalista ha organizzato un presidio per ribadire ancora una volta il concetto che ormai da anni ripetono ai loro concittadini: “Casa e lavoro, prima agli italiani”.

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“La decisione di scendere immediatamente in piazza – spiegava al megafono il coordinatore provinciale Enrico Mantoan, nel corso della manifestazione – è maturata dopo essere venuti a conoscenza del fatto che nei giorni scorsi alcuni esponenti della Caritas hanno contattato le aziende locali per chiedere la disponibilità ad accogliere richiedenti asilo a lavorare presso le loro aziende. Il tutto ovviamente a totale carico della stessa Caritas”.

“Quello che stanno facendo la Caritas e le altre cooperative che gestiscono questa vera è propria invasione di richiedenti asilo – tuonano i membri del direttivo provinciale – non è altro un indegno e subdolo sfruttamento di esseri umani; in altre parole, il nuovo schiavismo”.

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“Scendete in piazza con noi e riprendiamoci le nostre città – ha affermato ancora Mantoan, tra gli applausi dei cittadini presenti – il nostro futuro dipende solo da noi e non sicuramente da chi pensa solo a fare politica per tenersi stretta la poltrona”.