50 anni morte ‘Che’, iniziano celebrazioni

Vox
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uasi mezzo secolo fa, il 9 ottobre del 1967, veniva ucciso, dopo essere stato catturato dai militari in Bolivia, Ernesto ‘Che’ Guevara. Manca ancora molto all’anniversario, ma a Cuba sono già state avviate le prime tra le tante commemorazioni in programma per ricordare il rivoluzionario per eccellenza.

Durante la festa del primo maggio, sottolinea il giornale Granma, “più di 400 mila lavoratori accompagnati dai loro familiari sfileranno in modo compatto” a Villa Clara, la provincia dove nella capitale, Santa Clara, c’è il mausoleo con i resti del ‘Che’. L’idea è quella di ricordare non solo Fidel Castro, scomparso il 25 novembre scorso, ma anche “la morte in combattimento in Bolivia del Guerrigliero Eroico” e i loro contributi “al consolidamento del movimento operaio”. Dovranno pur fingere di avere rispettato la ‘rivoluzione’. I regimi tendono a mantenere i simboli, spogliandoli del loro significato e idee.

Alcune frasi celebri di Ernesto Guevara de la Serna, il Che. Le avrete già lette, ma fa bene riscoprire che l’idolo dei fumati da centro sociale di oggi, la pensava, in realtà, come noi.

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“Il negro è indolente e sognatore, spende il suo magro salario in frivolezze o bevande, l’europeo ha una tradizione di lavoro e risparmio che lo ha portato fino a quest’angolo di America e lo porta a migliorare se stesso, anche indipendentemente dalle sue stesse aspirazioni individuali.”

“Faremo per i negri quello che i negri hanno fatto per la rivoluzione: niente”.

Tratte dai DIARI DELLA MOTOCICLETTA.