Brescia, in arrivo la grande moschea voluta dal Qatar

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Attualmente sono due i centri islamici in città, senza contare quelli esistenti ma irregolari. Ma ora, gli islamici che infestano la città ne vogliono una più grande, enorme. I soldi arriveranno dal Qatar, attraverso il fondo sovrano Qatar Foundation, che finanzia l’islamizzazione attraverso la costruzione di moschee in tutta Italia:

Emissari del fondo erano già stati ‘avvistati’ a Brescia l’anno scorso, con niente meno che Hamad Ben Salman Althani, fratellastro dell’emiro del Qatar, arrivato in Lombardia promettendo finanziamenti per la costruzione di casematte dell’invasione. Una pioggia di petrodollari destinata anche ad ‘ungere’ le cosiddette istituzioni, dato che il fondo promette di investire parimenti in centri islamici e contributi per l’urbanizzazione. Si parla di milioni di euro da spartirsi, una somma non indifferente per sindaci senza peli sullo stomaco, e con le tasche eccitabili.

A che prezzo, però? Non sono un mistero i legami più che chiacchierati fra il Qatar e la nascita e crescita dell’Isis in Iraq e Siria, circostanza più volte denunciata da molte parti e che Doha non ha mai fatto troppo per smentire. Analogo discorso per quanto riguarda l’Arabia Saudita, che già da anni fa pratica in avventure analoghe (dal finanziamento di moschee sul suolo europeo al sostegno dell’Isis), come ad esempio in Belgio, patria di numerosi foreign fighters formatisi in quel calderone multietnico che ha visto Riyad aprire generosamente i cordoni della borsa per sostenere le attività dei fedeli locali.

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“Avremmo più sicurezza e solo Imam formati e certificati. La soluzione è questa, l’integrazione si costruisce in questo modo” assicura Jamel Hemmadi, presidente del centro culturale di via Corsico. Con gli stessi soldi di chi ha sponsorizzato i tagliagole dello Stato Islamico?

Sull’esempio di quanto è avvenuto in Francia, per ogni euro speso nella struttura religiosa la Qatar Foundation darebbe quasi altrettanto al Comune come tangente, sotto forma di oneri di urbanizzazione. E magari anche qualche Rolex.

«Vorremmo comprare e ristrutturare la cascina abbandonata davanti alla Fiera di Brescia (10mila metri quadri ma a destinazione commerciale, parte dell’area è di proprietà di Draco-Lonati ndr ): potremmo creare una moschea splendida che ospiterebbe i fedeli nordafricani (I pakistani, che parlano in urdu, si trovano in via Volta), darebbe lustro a tutta la città».

I nostri politici ci stanno vendendo. L’unica opzione è la rivolta e la cacciata degli islamici dalle nostre terre.