SOROS, SCONTRO UE-UNGHERIA, ORBAN: “SIETE DALLA PARTE DI UNO SPREGEVOLE SPECULATORE”

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Der Commissionen di Bruxelles ha inviato al premier ungherese Orban una minacciosa “lettera di messa in mora sulla legge sull’istruzione superiore”. La decisione, secondo il vice-presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, è stata presa “sulla base di un approfondito parere legale”. In realtà, il cosiddetto ‘approfondito parere legale’ è stato un incontro tra il bevitore Juncker e il suo padrone Soros.

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La cosiddetta legge anti-Soros, che obbliga gli atenei stranieri con sede in Ungheria a dotarsi di una sede nel proprio Paese d’origine e ad operare sulla base di un accordo bilaterale tra il governo del Paese d’origine e quello ungherese, oltre a limitare la libertà accademica, non sarebbe compatibile, infatti, secondo il vice presidente dell’esecutivo comunitario, con i principi del mercato interno europeo, ponendo limiti alla libertà di stabilimento e alla fornitura di servizi. Budapest, ora, ha un mese di tempo per rispondere all’azione legale intrapresa da Bruxelles. “La lettera di messa in mora è il primo passo verso la procedura di infrazione, ma l’Ungheria ha il tempo di reagire”, ha assicurato Dombrovskis, “sulla base della reazione, la Commissione deciderà sui prossimi passi”. Si tratta, dunque, del primo colpo assestato da Jean-Claude Juncker al premier ungherese. E nel mirino della Commissione non ci sarebbe solo la legge che porterebbe alla chiusura dell’Università del miliardario americano. Le leggi sul diritto d’asilo, sulla registrazione delle Ong e la consultazione pubblica lanciata dal governo ungherese “Let us stop Brussels”, “lasciateci fermare Bruxelles”, i cui contenuti sono stati definiti oggi “scorretti” e “altamente ingannevoli” dalla Commissione, destano preoccupazioni nell’esecutivo comunitario, che continua a nutrire dubbi sulla compatibilità con il diritto Ue di queste iniziative.

Questa querelle tra Bruxelles e il governo ungherese rende l’Ue sempre più somigliante all’Urss. Al posto dei carri armati hanno le letterine, per ora. Poi arriveranno le sanzioni.

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Il Primo ministro ungherese ha respinto gli attacchi dell’Ue: “Non ci condannate perché abbiamo le nostre opinioni“, ha affermato il leader conservatore ungherese all’assemblea di Strasburgo riunita in seduta plenaria e al vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans.

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La nuova legge “si applica a 28 università straniere presenti in Ungheria” e “introduce regole uniformi”, ha spiegato Orban, che ha detto di voler mettere “fine ai privilegi di cui godono le università straniere rispetto alle università europee“. La nuova legge prevede di privare di licenza gli istituti di insegnamento stranieri che non dispongono di campus nel loro Paese di origine. Orban ne ha approfittato per attaccare Soros, definito un “grande speculatore finanziario che ha distrutto le vite di milioni di europei“.

Il premier ungherese ha anche difeso un progetto di legge che rafforza il controllo sulle Ong e il questionario “Stop-Bruxelles” inviato alla popolazione ungherese.