Governo si è perso 230 mila profughi islamici: sono tra noi

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“Dal 2013 a oggi sulle nostre coste sono arrivati circa 570mila immigrati di questi ‘solo’ 342mila hanno fatto richiesta di protezione, ne mancano all’appello 230mila che al netto dei rimpatri effettuati ( poco più di 30mila dal 2013 ) attestano che sono almeno 200mila i nuovi clandestini liberi di scorazzare sul territorio”. Così Marco Rondini, deputato leghista, intervenuto oggi in aula illustrando la mozione della Lega sull’immigrazione.

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Ha proseguito: “A questi dati andrebbe aggiunta la beffa del costo sostenuto dai cittadini italiani, sulle tasche dei quali pesa quasi per intero il costo dell’accoglienza infatti il contributo dell’UE è di soli 376 mln a fronte di una spesa di 9mld e 740 mln, e questo per riferirci alla spesa dal 2013 al 2016, per l’anno in corso si stima un costo che potrbbe arrivare a 4 miliardi e 261 mln di euro a fronte di un contributo Europeo di 87 mln”.

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”Da maggio 2015 la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di interventi che avrebbero dovuto essere immediati e servivano per contrastare la crisi migratoria. Tra gli strumenti proposti c’erano gli hotspots. L’hotspots – ha spiegato Rondini – serve a identificare gli immigrati, fornire la prima accoglienza e identificare e rimpatriare coloro che non fanno richiesta d’asilo, e garantire l’accesso ai ricollocamenti. Sui ricollocamenti a fronte di un impegno in sede europea che doveva garantire il trasferimento in un altro stato membro di 40mila richiedenti asilo , ne sono stati ricollocati a oggi solo 4438. Il maggior numero dei richiedenti asilo che giungono sul nostro territorio appartengono infatti a Nigeria, Gambia, Bangldesh e Senegal, sono quindi migranti economici che dovrebbero essere rimpatriati. A oggi, tutti gli obiettivi sono stati disattesi, visto che l’hotspot è uno strumento al servizio di una politica dell’invasione e rientra nel programma del più ampio sistema d’accoglienza che fa acqua da tutte le parti e che per noi andrebbe smantellato completamente. La valutazione sulle misure adottate da quel pacchetto nel 2015 – ha concluso Rondini – sono agli atti e nei dati che ne attestano il totale fallimento”.