Infibulazione: questa donna migrante ha mutilato bimbe per 12 anni

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Rischia l’ergastolo una dottoressa della città statunitense di Detroit accusata di aver praticato mutilazioni genitali femminili su bambine di 6-8 anni per ben 12 anni. La donna, Jumana Nagarwala, avrebbe eseguito queste pratiche per anni, finché non è arrivata una segnalazione alle autorità. Se sarà riconosciuta colpevole ‘rischia’ di passare la vita dietro le sbarre.

Altre culture: 200 milioni di bambine mutilate in paesi islamici

La donna avrebbe effettuato «orribili atti di brutalità sulle vittime più vulnerabili». Alcune famiglie sarebbero venute da altri Stati per ricorrere all’opera della dottoressa e sarebbe stato raccomandato loro di non parlare della vicenda, hanno detto i pm. Nagarwala è ora detenuta in custodia cautelare, per decisione del tribunale federale di Detroit.

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«La mutilazione genitale femminile costituisce una forma particolarmente brutale di violenza contro le donne e le ragazze. È anche un reato federale serio negli Stati Uniti», ha detto il procuratore federale statunitense Daniel Lemisch. «Questa pratica non ha posto nella società moderna e coloro che la effettuano sulle minori saranno ritenuti responsabili ai sensi del diritto federale».

INFIBULAZIONE: RECORD BAMBINE MUTILATE IN INGHILTERRA

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quesIl primo caso registrato di mutilazione genitale negli Stati Uniti risale al 2006, quando un immigrato etiope è stato in carcere per 10 anni per crudeltà aggrevata verso i bambini: aveva mutilato la figlia di 2 anni con un paio di forbici 5 anni prima. Nel 2012 le autorità statunitensi hanno dichiarato che oltre 500.000 donne e ragazze nel Paese erano state sottoposte a mutilazioni genitali femminili o erano a rischio. Un dramma che, secondo le stime Onu, riguarda circa 200 milioni di ragazze e donne in tutto il mondo. Paesi quasi esclusivamente islamici e che hanno comunità di immigrati islamici.