L’isola greca di Chios è un immenso campo profughi, pieno di clandestini islamici. Le sue spiagge sono coperte di tende.

La maggior parte dei coloni arriva dalla Siria, ma moltissimi altri arrivano da Paesi del Nord Africa, da Iran e Afghanistan. Tutti sono riusciti a lasciare la costa turca attraversando il mar Egeo partendo da Cesme. Inviati da Erdogan a colonizzare queste isole greche davanti la costa turca.

Perché questo è l’obiettivo finale: islamizzare l’Europa. E nel caso delle isole che la Turchia ha sempre rivendicato, l’occupazione demografica è una soluzione intelligente: da parte loro, ovviamente.

Ma i clandestini si lamentano anche dell’accoglienza loro riservata dai disgraziati locali, già funestati dall’Eurodelirio: “Il cibo non è buono, quello che beviamo non è buono; gli ospedali sono pessimi. Corriamo seri pericoli”.  Beh, tornate a casa vostra, evidentemente stavate meglio. Ma ormai hanno speso tutto, ed esigono una casa e mantenimento in qualche nazione occidentale.

Majid ha 25 anni viene dal Sudan: “Io sono stato accoltellato tre volte: una volta vicino al cuore, un’altra alla schiena e sulla gamba. Sono stato in ospedale 15 giorni e nessuno dell’Onu è venuto a vedermi”. È arrivato in questo campo 3 mesi fa, ha la famiglia ancora in Turchia, almeno lui dice così.

Fuggono dalla guerra, o ce la stanno portando in casa?