Emergenza risolta: arriva la crema corpo per i profughi

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«Se proprio i sedicenti profughi dell’hotel Atleti non vogliono il riso che viene proposto nel menù di chi li accoglie, allora ce lo rendano. Lo daremo ai nostri poveri, sparsi e disperati per strada, in cambio di quelle creme doccia per la pelle che tanto chiedono e pretendono».

E’ la provocazione degli esponenti del dipartimento sicurezza e immigrazione della Lega a Livorno, capitanati da Costanza Vaccaro: «Martedì questi trenta africani hanno inscenato una protesta in Prefettura, per due motivi – spiega la Vaccaro – Il primo: troppo riso nel loro menù. Il secondo: la mancanza di creme doccia idratanti poiché la qualità dei saponi che hanno renderebbe a loro dire la pelle secca. Come se non fossero abituati al caldo torrido equatoriale. Insomma, siamo arrivati addirittura a una rivolta per i diritti all’estetica, in una città dove si tocca il 40% di occupazione e le persone che ogni giorno si recano alla Caritas aumentano. Nelle stesse ore della loro protesta, iniziava un tam tam social per un anziano derubato di 480 euro di pensione. Altro che i 35 euro dati ai profughi. Di qui la proposta: ci mettano a disposizione il riso che non vogliono e noi regaleremo loro cremine idratanti».

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Deciso anche Pietro Carella, commissario Lega , che ne fa una questione di regole allo sbando. «Ormai non è più questione di «venire a Livorno per fare come ti pare». La situazione è quella di un intero paese dove vige l’anarchia e dove i criminali hanno spesso più tutele dei cittadini onesti. Da questo caos scaturiscono così richieste astruse e insensate: forse in estate queste persone che noi ospitiamo chiederanno anche i condizionatori, dicendo di non essere abituati ai climi caldi e umidi».

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Da un punto di vista prettamente economico l’analisi di Luca Tacchi, responsabile dipartimento commercio, si è focalizzata sul fatto che «al giorno d’oggi visto che esiste un gran numero di disoccupati funzionale al sistema capitalistico perché garantisce un salario basso, la politica si basa su principi razzisti e rafforza gli stereotipi. Non risolvendo ma creando divisioni tra le persone». «Proprio così – ha detto Fausto Fagiolini – Noi non siamo razzisti, anzi con chi ha diritti la nostra solidarietà è piena. Chi fa il furbo però non può essere tollerato. Pensiamo solo al valore delle case in zona Garibaldi e Repubblica: crollato, per gli episodi legati alla criminalità e agli immigrati». «Anche Cristo diceva di dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati – ha concluso la Vaccaro – Ma nel Vangelo, spesso tirato in mezzo a sproposito, non si parla di creme e menù giornalieri».