Minniti ci mette nelle mani dei Beduini libici

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Il ministro degli Interni, Marco Minniti ci ha messo nelle mani dei beduini libici: ha firmato un ‘accordo di pace’ tra le 60 tribù del sud della Libia.

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Il patto è arrivato ieri sera dopo circa 72 ore di trattative top secret tra i vari rappresentanti delle 60 tribù. E in questo quadro l’obiettivo dell’Italia è quello di bloccare i flussi migratori ben prima delle coste libiche, ovvero già lungo i cinquemila chilometri al confine con Ciad, Alegria e Nigeria. Il piano prevede dodici punti. I principali prevedono “il contrasto i traffici di esseri umani, ma anche al terrorismo jihadista e alla radicalizzazione”. Di fatto la guerra tra le varuie tribù ha insanguinato la Libia sin dalla caduta di Gheddafi nel 2011. Una guerra civile costata la vita a più di 500 persone. Bisogna capire in che modo possa reggere questo accordo di pace. Secondo quanto riporta LaStampa, i libici avrebbero detto a Minniti: “Per noi che siamo beduini, gli accordi sono un fatto di sangue”. La sua risposta è stata chiara: “Io sono calabrese, e anche per la regione da cui provengo conta il sangue”.

Gli accordi con i beduini sono scritti sulla sabbia del deserto, se vogliamo ragionare per metafore come fanno loro.

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Ci sarebbe un modo semplicissimo per bloccare i flussi: intanto smettere di inviare le navi sotto costa, sia quelle nostre che quelle degli scafisti umanitari. Poi utilizzare le navi della Marina per praticare un semplice blocco navale, e quelli che ‘soccorri’, invece di portarli in Italia li riporti indietro. Dopo un paio di blocchi, visto che non fuggono da guerre e persecuzioni ma pagano per farsi traghettare, smetterebbero di farlo. Come avvenuto nel 2011. Tutto il resto è contorno. E serve a nulla. O a molto poco.

Anche perché controllare i confini meridionali terrestri libici è cosa alquanto complessa, se non impossibile:

libiamappa

Quindi serve un’azione di blocco della costa che rende non conveniente il traffico: sia agli scafisti che ai passeggeri. Questo eliminerebbe il problema in poche settimane. Perché chi parte non è disperato senza scelta, è un cliente che può scegliere.