Torino, teme licenziamenti da società tedesca che acquisisce ditta in cui lavora: si impicca

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Il carico di lavoro e la paura di essere licenziato dalla società tedesca che aveva acquisito la ditta in cui lavorava erano diventati troppo pesanti. E alla fine non ha più retto. Claudio Quadrini, 51 anni, si è così tolto la vita sul posto di lavoro. Rimasto solo, si è impiccato a uno dei pilastri del magazzino.

A trovarlo sono stati poi i colleghi. Quando era già troppo tardi: “Così, con questa mole di lavoro, non ce la faccio davvero più” – si era sfogato il giorno prima con i colleghi. Nessuno però si immaginava un simile epilogo.

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Da quando la ditta era stata acquisita da un gruppo tedesco, la WingFan, le politiche aziendali erano totalmente cambiate. Nell’ultimo anno erano state tagliate dieci persone e su di tutti pesava il timore di licenziamenti. Inoltre per quelli rimasti le pratiche da sbrigare erano notevolmente aumentate. “Non riusciva nemmeno più ad andare in pausa pranzo a mangiare – confida un collega – Era davvero troppo stressato”. E dire che in quella fabbrica, che vanta una quarantina di dipendenti, lui c’era arrivato una ventina di anni fa. Da sempre si era occupato del magazzino. Negli ultimi tempi però le responsabilità per lui si erano moltiplicate. Un peso che non riusciva più a reggere.

Senza dazi, questa è la fine, per reggere la concorrenza sleale di paesi come la Cina. Per questo le classi medie si stanno impoverendo e ammalando. Per questo negli Stati Uniti c’è stato un aumento della mortalità nelle classi lavoratrici bianche, per questo Trump sta mettendo i dazi contro la Cina: non contro l’Italia come millantano i media di distrazione di massa.