Venezia, i terroristi islamici si ritrovavano in moschea Mestre

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Il kosovaro Fisnik Bekaj, 25 anni, uno dei componenti della cellula islamica arrestati ieri a Venezia, andava spesso a pregare nella moschea di Mestre, in via Fogazzaro. E oggi il ‘centro culturale islamico’, a maggioranza bengalese, vive ore convulse, per il ‘rischio’ di chiusura. Il rischio!

Il centro è una moschea abusiva, ex negozio adibito a luogo di culto islamico. Per sanare alcuni abusi il Comune aveva dato ai responsabili tre mesi di tempo, in scadenza oggi. Comune osceno.

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VeneIl controllo della polizia municipale nel centro culturale è coinciso nel giorno dopo il blitz anti-terrorismo. Così in strada è tornato il comitato locale dei residenti per chiedere di chiudere la moschea. Oltre a Fisnik, pare che anche gli altri due arrestati frequentassero il centro mestrino. “Noi non possiamo chiedere i documenti a chi viene qui a pregare” ha detto il portavoce, Syed Kamrul, confermando di aver visto alla moschea uno dei tre arrestati.

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Chiudere le moschee abusive. E non aprirne di nuove.

Da leggere, sul tema di questa moschea covo della cellula terrorista, un articolo marchetta del giornale locale di pochi mesi fa:

http://mestre.veneziatoday.it/moschea-preghiere-via-fogazzaro.html

Insomma, la comunità bengalese di Mestre si organizza e cerca di inserirsi nel tessuto cittadino superando le controversie; certo, le grane restano, in particolar modo questioni di tipo edilizio su cui la polizia locale sta cercando di fare chiarezza. Un sopralluogo è stato effettuato anche lunedì. “Siamo collaborativi – spiegano gli islamici – Ma comunque stiamo cercando un posto alternativo dove trasferirci. C’è anche una raccolta fondi per trovare una nuova struttura. Non vogliamo dare fastidio: alle 22.40, dopo l’ultima preghiera non c’è più nessuno di noi. Poi può capitare che arrivi altra gente, ubriachi che molestano i residenti. E a farne le spese è la nostra comunità”. Di tutte queste problematiche sono a conoscenza sia l’amministrazione cittadina che la Procura e la Prefettura: è a quest’ultime, eventualmente, che spetterà la decisione di chiudere gli spazi dell’associazione.