SINDACO PD SI FA RIDIPINGERE CASA DAI PROFUGHI: “E’ LAVORO SOCIALMENTE UTILE”

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Il sindaco di Roccavignale, provincia di Savona, aveva trovato un modo tutto suo per ‘integrare’ i cosiddetti profughi: li utilizzava per ristrutturare la sua abitazione, a spese dei contribuenti.

Tutto è iniziato quando una pattuglia di carabinieri ha notato due africani impegnati tinteggiare il muro esterno della casa, l’Ispettorato del lavoro ha avviato le verifiche, ma ormai i ‘profughi’ avevano finito i loro lavori. E durante l’ispezione sono state rilevate altre irregolarità, tra le quali un lavoratore in nero. Il sindaco ama i ‘neri’, in tutti i sensi economici a quanto pare.

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Il sindaco Amedeo Fracchia è stato denunciato e sanzionato, ma si difende spiegando che al momento dei lavori “era in ferie all’estero” e che “il supervisore del cantiere ha utilizzato un lavoratore non in regola a mia insaputa.” Per quanto riguarda l’impiego dei migranti, invece, il primo cittadino nega ogni addebito, parlando di “lavori socialmente utili”: “Hanno dipinto, mesi fa, un muro esterno – spiega al Secolo XIX – ma come stanno facendo per altre case del paese nell’ambito dei lavori socialmente utili.”

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Ergo: ristrutturare la casa del sindaco è un ‘lavoro socialmente utile’. Non servono commenti.

Il sindaco Fracchia guida la lista ‘ProgettiAmo Insieme’ (ai profughi), che nasconde il Partito Democratico a livello locale in alleanza con Forza Italia:

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