Assessore PD fonda ONG che aiuta falsi profughi a fare ricorso a spese nostre

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Da una ricerca condotta dall’Università di Trento, i cui risultati sono stati presentati ieri al pubblico, i trafficanti di immigrati utilizzano internet ed i social per reclutare disperati da scaricare in Italia, sfruttando a proprio vantaggio le vulnerabilità delle normative nazionali, sovranazionali ed internazionali legate ai visti e alle procedure per richiedere asilo.

Detta in altre parole, i trafficanti di uomini approfittano del nostro sistema giuridico integrato e di chi, anche qui in Italia, si adopera nell’individuare tutti i cavilli possibili per mantenere sul nostro territorio i richiedenti asilo, anche quando non ne avrebbero titolo.

Sempre ieri, casualità delle circostanze, è stata presentata sulle pagine dei giornali una nuova realtà: l’associazione “Ali aperte“, alla cui presidenza troviamo l’ex Assessore Donata Borgonovo Re. L’ente si pone come scopo quello di aiutare gli stranieri a presentare i ricorsi, dopo essersi visti negare la concessione dello status di profugo. Tutto ciò, ovviamente, in collaborazione con una ventina di avvocati, che forniscono patrocinio gratuito, cioè pagato dallo Stato italiano, quindi da noi tutti, per permettere a degli extracomunitari respinti dalle apposite commissioni ministeriali di restare in hotel.

A tal proposito, Fratelli d’Italia/AN ha diffuso un comunicato stampa: “Proprio per cercare di arginare questo increscioso fenomeno, Fratelli d’Italia ha depositato alla Camera un disegno di legge (denominato “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni di sicurezza pubblica e di tutela delle vittime di reati”) che, tra i vari argomenti affrontati, contiene delle disposizioni in materia di procedure per l’attribuzione della qualifica di rifugiato, prevedendo la riduzione dei tempi di esame della domanda e, per quanto riguarda il ricorso, un termine massimo di trenta giorni per rigettarlo od accoglierlo.“

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“I dati testimoniano – si legge nel comunicato – che stiamo assistendo ad un incremento esponenziale dei fenomeni criminogeni, dilagare legato a diversi fattori tra cui la sempre maggior presenza di immigrati e la creazione sul nostro territorio di condizioni ottimali in cui il crimine può prosperare.“

“E’ assolutamente necessario porre un freno a questo fenomeno – conclude la nota – e rafforzare il livello di sicurezza per i cittadini, utilizzando gli strumenti giuridici a questo scopo e non, come testimoniato dalla ricerca dell’Università di Trento, per agevolare il lavoro dei trafficanti di uomini.“

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Interpellata telefonicamente, Marika Poletti di Fratelli d’Italia, ha commentato: “Se da un lato il progetto “Surf&Sound” ha portato alla luce i meccanismi con cui i trafficanti sfruttano internet e i social network per aggirare le nostre leggi e dare gli strumenti a chi delinque per poterlo fare in tutta tranquillità, dall’altro vediamo nascere l’ennesima associazione tesa ad aiutare gli stessi “richiedenti asilo”, che però sono stati dichiarati non aventi diritto di asilo, un cortocircuito istituzionale e sociale, dal quale la criminalità potrebbe trarne benefici.“

Il che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, le connivenze del PD con le varie organizzazioni che si occupano e lucrano con l’accoglienza dei fancazzisti. Spesso, assessori e capi di queste organizzazioni sono le stesse persone.