Rom stanno avvelenando Torino, rischio tumori – VIDEO

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L’aria è inquinata da diossine, pm10, idrocarburi, altre sostanze tossiche e cancerogene.
L’epicentro dei veleni è nei campi Rom ma il vento, spesso, trascina le nubi tossiche provocate dai roghi verso i quartieri residenziali limitrofi.

I vigili urbani del nucleo nomadi contaminati da venti e da particelle di metalli pesanti sale, dopo l’esito degli esami del capello, sono 14. «Aspettiamo i risultati finali – dice l’avvocato Pierfranco Bertolino -, ma chiederemo l’avvio delle procedure mediche di decontaminazione previste dai protocolli di sicurezza».

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Ecco nel dettaglio e nelle conclusioni finale cosa scrivono i tecnici Arpa: «L’indagine mostra una evidenza di impatto della matrice aria legata alle attività del campo nomadi, combustione e riscaldamento delle unità abitative con valori elevati di particolato e di sostanze cancerogene». «I monitoraggi indicano concentrazioni elevate di Pm10 (particolato di elevata tossicità per la salute, ndr) metalli e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici, cancerogeni, possono inquinare anche le falde acquifere, ndr) in prossimità delle sorgenti costituite dai roghi e dalle fonti di riscaldamento presenti nei campi con scenario compatibile con il contesto meteorologico. Da dicembre a febbraio, con aggiornamenti sino al 22 marzo, ci sono stati elevati sforamenti dei limiti di legge sia nel lato Nord di via Germagnano, sia del lato Sud, sino all’area Amiat, di idrocarburi, zinco, diossina, rame, piombo, benzo(a)pirene». Il sito viene definito «potenzialmente contaminato» e si annuncia un ulteriore «campionamento maggiormente rappresentativo della qualità dei terreni».

«Le concentrazioni di Ipa all’interno dei campi nomadi sono decisamente più elevate rispetto a quelle misurate in piazza Rebaudengo e permettono di associare questa contaminazione ai diversi fenomeni di combustione in atto al momento del prelievo. Le concentrazioni rilevate sono nello stesso ordine di grandezza di quelle misurate in ambienti industriali ad elevata contaminazione per la fusione di metalli».

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La concentrazione di Ipa non può superare 1 ng/m3 (nanogrammo per metro cubo), ma nei tre campi rom, il 2 febbraio, sono stati riscontrati valori pari a 323, 358 e 288 ng/m3. Nella classificazione Ipa rientrano Acenaftilene, Fluorene, Antracene, Fenantrene e Pirene e altre sostanze altamente tossiche. Ancora: il livello di particelle di rame risulta talvolta altissimo, idem zinco, nichel, cromo. Le tabelle dell’Arpa tracciano un quadro drammatico della situazione ambientale. Viene riscontrato che il livello di Pm10, davanti al campo vicino al canile è spesso quasi il triplo dei limiti di legge. Nel suolo di Germagnano i valori di Pcb (policlorobifenili, non devono superare 60ng/kg, hanno una elevatissima capacità tossica) hanno raggiunto quota 450ng/kg. Un dato valutato per la prima volta nel 2017.