Repubblica delle banane, e non solo in senso figurato. Sarà rilasciato il trans brasiliano ‘Adriana’, trattenuto dallo scorso 24 gennaio nel Cie di Restinco (Brindisi) perché clandestino.
Lo comunica all’ANSA l’avvocato Cathy Latorre, attivista del movimento transessuale italiano, spiegando che il tribunale di Napoli ha concesso ad ‘Adriana’ un permesso di soggiorno di sei mesi, in attesa che ‘lei’ sia ‘ascoltata’ dalla commissione ministeriale territoriale che analizzerà la sua richiesta di protezione umanitaria. Adriana da tre giorni era in una cella di sicurezza del Cie: la misura era utilizzata per proteggerla da alcuni uomini trattenuti nella struttura che l’avevano minacciata di morte. Per Latorre, sulla decisione della sua liberazione ha influito anche “l’attenzione dell’opinione pubblica sollecitata dalle condizioni disumane della detenzione di Adriana”.
Una barzelletta. Ora basta chiedere la ‘protezione umanitaria’ e arriva un magistrato a darti un permesso di soggiorno: non vogliamo indagare sul perché, ma scommettiamo che deve esserci un motivo ‘particolare’.
Su quali basi un brasiliano può anche solo chiedere asilo in Italia?