Il leader del Front National Marine Le Pen è stato ricevuto al Cremlino dal presidente russo Vladimir Putin.
“La Russia – ha detto Putin – non intende in alcun modo influenzare le elezioni ma si riserva il diritto di parlare con tutti i rappresentanti di tutte le forze politiche del Paese, così come fanno altri nostri partner in Europa e negli Stati Uniti”. Poco prima, alla Duma, Le Pen aveva ribadito il suo impegno affinché la Francia possa “riconquistare la sua sovranità, libertà e una politica estera armoniosa e strategicamente solida come quella di Charles de Gaulle”. Questa, ha aggiunto “è la mia battaglia, la mia strategia, e oso sperare che la vittoria di Donald Trump acceleri questo processo e lo renda più semplice”.
Ma Putin e Le Pen hanno parlato anche dell’importanza di «riconoscere la realtà del pericolo del terrorismo islamico e di unire le forze nel combatterlo». Un tema che la leader francese aveva già affrontato durante l’incontro programmato con il presidente della Duma, Vjaceslav Volodin, assumendo un reciproco impegno per collaborare nella lotta «al terrorismo e all’islamismo».
Al parlamento russo, Le Pen ha anche assicurato il suo impegno per il riconoscimento della Crimea come parte del territorio russo e ha ribadito la sua contrarietà alle sanzioni. È per via delle «pressioni di Bruxelles» se le black list permangono, ha sottolineato Le Pen, spiegando di considerarle «controproducenti» e di non credere «nella diplomazia delle minacce, delle sanzioni e del ricatto».