Si sarebbe potuto disfare dei gioielli dell’ex fidanzata, massacrata a colpi di pietra e strangolata sulle rive di un canale a Formeniga, gettandoli a terra in aperta campagna. Ma Mihail Savciuc, il 19enne fermato dalla polizia per l’omicidio della 20enne Irina Bacal il giorno dopo il femminicidio si è presentato a un Compro Oro di Conegliano e ha venduto i piccoli preziosi, una collanina e un anello, ricavandone poche decine di euro. E quegli spiccioli se li è giocati poco dopo al videopoker.
Proprio la vendita dei preziosi di Irina, si è rivelato elemento determinante per gli investigatori. Il 19enne è in carcere a Santa Bona. Prima di confessare è scoppiato in lacrime con accanto la sorella maggiore. Quella di domenica sera tra i due ex è stata la loro ultima discussione. «Non posso abortire, è troppo tardi» ha detto Irina a Mihail, «devi prenderti le tue responsabilità». Frasi che hanno scatenato la folle furia migrante.
Il mix fra immigrazione e deriva etica è devastante.