Bimbi costretti a mangiare nigeriano, per accontentare i profughi (finti)

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Bambini costretti a mangiare cibo africano, per accontentare i richiedenti asilo. I clandestini sono infatti stati messi ai fornelli della mensa di una scuola elementare per l’iniziativa demenzial-masochista “menù senza frontiere”, promossa dall’amministrazione piddina comunale di un paesino in provincia di Varese.

“Per la serie non devono essere gli immigrati ad integrarsi alle nostre tradizioni e al nostro modo di vivere ma dobbiamo essere noi ad assumere il loro modo di vivere”, scrive Paolo Grimoldi, Lega, ricordando al sindaco di Azzate, Gianmario Bernasconi, che “le domande di asilo dei nigeriani vengono respinte sistematicamente in blocco”.

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I fancazzisti, da circa un anno sono ospiti a spese dei contribuenti del Comune, martedì saranno in mensa e costringeranno i bambini a mangiare ‘nigeriano’.

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Contro l’iniziativa la Lega: “Ecco la geniale pensata del sindaco di Azzate – lamenta Grimoldi – al posto che incentivare i piatti a chilometro zero, come stanno invece facendo i sindaci del Carroccio nei propri Comuni, si propinano piatti di altri continenti, spacciandoli tra l’altro per piatti cucinati dai profughi”. L’esponente lumbard ricorda che “le domande di asilo dei nigeriani, l’etnia più numerosa tra quelle sbarcate in Italia nell’ultimo anno (oltre 40mila), vengono respinte sistematicamente in blocco in quanto non scappano da nessuna guerra e sono semplici migranti economici, dunque clandestini”. Duro anche Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone: “Mentre le nostre tradizioni vanno perdendosi, complice anche la mondializzazione sradicante, questi pensano a compiacere l’1%, al posto di occuparsi del restante 99%”.