Turchia minaccia Wilders e Olanda: “Noi andremo in Olanda quando ci pare”

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Dopo la Germania, tocca all’Olanda. La Turchia alza il tiro dello scontro verbale contro la destra dell’olandese Geert Wilders, scesa in piazza per protestare contro la visita di ministri di Ankara impegnati a fare propaganda elettorale per il referendum costituzionale di aprile.

Cancellato un appuntamento a Rotterdam, il ministro degli Esteri Cavusoglu ha rilanciato le critiche.
“Andrò naturalmente in Olanda. Tutti dovrebbero sapere che nessuna di queste difficoltà potrà impedirci di incontrare i nostri concittadini. Non cederemo ai fascisti e ai razzisti come Wilders. Andremo a incontrare i nostri concittadini ovunque lo vogliano”.

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Parole pesanti, del tutto simili a quelle usate nei confronti del governo tedesco dal presidente turco Erdogan nei giorni scorsi, e che provocano una replica del primo ministro Mark Rutte:
“I turchi sanno che siamo contrari a visite come questa che si rivolge a grandi gruppi. Non vogliamo limitare i politici turchi, ma quei ministri che intendano parlare solo di questioni strettamente nazionali”.

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Ieri anche in Svizzera le autorità locali hanno chiesto di cancellare, per motivi di sicurezza, la visita del ministro turco degli Esteri prevista per domenica prossima.

Inutile lamentarsi. Quando importi masse di immigrati da paesi come la Turchia, è poi ovvio che questi si comporteranno da ‘blocco politico’ e fungeranno da quinta colonna del loro governo nel tuo paese.