Profugo spacciatore si spoglia davanti giudice: “Mi ha aggredito un leone”

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«Sono venuto in Italia perché nel mio paese ero un soldato e dopo essere stato ferito da un leone non ho più potuto lavorare» ha dichiarato davanti al giudice Luca Milani, lo spacciatore nigeriano di 28 anni arrestato dai carabinieri l’8 marzo, mentre vendeva droga ai ragazzini.

I militari lo hanno anche filmato mentre contratta il prezzo e va a prendere lo stupefacente:

Profugo filmato mentre spaccia ai ragazzini – VIDEO

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Lo straniero, in Italia da due anni e ospitato a spese dei contribuenti Calendasco all’Ostello Tre Corone di Calendasco, provvisto di un documento di soggiorno, ha passato la notte al comando provinciale dell’Arma dove per ore ha dato in escandescenze cercando di ferirsi.

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Nella mattinata del 9 marzo, difeso a spese dei contribuenti dall’avvocato, Tania Lupi – che ha chiesto i termini a difesa-, si è alzato la maglietta mostrando alcuni graffi, provocati a detta sua, da un leone in Africa. Lesioni, sempre secondo la sua opinione, che gli avrebbero impedito di lavorare. Da lì la decisione di venire in Italia come richiedente asilo.

Il pm Sara Macchetta ha chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il giudice ha solo convalidato l’arresto vietandogli di tornare in città. Potrà spacciare nel paese vicino.

QUOZIENTE INTELLETTIVO NEL MONDO
QUOZIENTE INTELLETTIVO NEL MONDO

I profughi hanno libertà di spacciare. Abbiamo importato e stiamo importando ladri, stupratori, spacciatori e prostitute. Dal QI basso. Molto basso. Ma siamo così ridicoli da accettare che un clandestino nigeriano si inventi guerre che non esistono.