Stilista aggredito: “Milano è in mano agli immigrati, dobbiamo fermarli”

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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DI MICOL RONCHI ALLO STILISTA ALVIERO MARTINI, AGGREDITO DA 3 IMMIGRATI IN PIENO CENTRO E ALLE 11 DI MATTINA

Alviero può raccontarci cos’è successo?

Si, stavo camminando per via Fabio Filzi alle 10.45 di mattina, quando ad un certo punto sono stato aggredito da tre giovani balordi. Parlavano con un forte accento est europeo e armati di coltellino mi hanno intimato di dargli il portafogli. Non avevo più di 100euro con me. Indietreggiando sono caduto ed i ragazzi ne hanno approfittato per prendersi il mio braccialetto staccandolo direttamente col coltello di cui erano muniti.

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Cos’ha fatto dopo?

Sono tornato a casa per darmi le prime medicazioni e mi sono recato in ospedale. A parte il livido sul polso provocato dal coltello che hanno usato per staccarmi il braccialetto, non mi sono procurato grosse contusioni. Sono rimasto in attesa cinque ore prima di poter tornare a casa. Ma questa non vuole essere una critica al sistema ospedaliero: non mi sono fatto fisicamente del male, solo qualche contusione, ed ho reagito subito. E’ importante reagire immediatamente.

Vuole dire qualcosa al sindaco Sala?

Sì. Quando negli anni 90 mi sono innamorato di questa città e l’ho scelta come dimora, non era così. E non era così nemmeno due anni fa. Questo degrado va in qualche modo arginato, fermato. Questa immigrazione disordinata va bloccata a prescindere dall’etnia.

Vede una qualche soluzione?

Personalmente io non sono in grado di indicare una via, ma questa piaga va fermata. Per i cittadini della città e per le attività commerciali che si ritrovano ormai ostaggio di comunità che non sembrano intenzionate a integrarsi.