PREFETTO A PROCESSO: USAVA DIPENDENTI COME CAMERIERI PERSONALI

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Multe annullate senza motivo a parenti e amici. Per questo motivo sono stati rinviati a giudizio, con l’accusa di abuso d’ufficio, l’ex prefetto di Rimini, Vittorio Saladino (un nome una garanzia), attualmente premiato dal governo che lo ha nominato commissario straordinario del Comune di Fermo, l’ex vice prefetto Giuseppe Puzzo e l’ex vice comandante della polizia municipale di Riccione Fabio Franchini.

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A Saladino, noto a Rimini per il suo indefesso lavoro di importatore di finti profughi da sparpagliare in hotel, è contestato anche l’indebito utilizzo di un dipendente della prefettura con mansione di ausiliario tecnico, al quale in orario d’ufficio, veniva chiesto di portare a spasso il cane, accompagnare prefetto e moglie a fare la spesa, “oltre a farlo fungere – scrivono gli inquirenti – da cameriere in occasione di incontri del prefetto con i vari ospiti, occasioni nelle quali il dipendente pubblico su richiesta preparava la sala di rappresentanza, bibite e il caffè”. Tra le mansioni anche quelle di riscaldare il pranzo del prefetto quando la moglie non poteva.

I prefetti sono una casta parassitaria da eliminare. Burocrati dallo stipendio monstre impegnati solo nel portare avanti le direttive di un governo centrale – e in questo momento abusivo – contro i desideri degli eletti in ambito locale. Che rispondono in modo diretto ai cittadini.