Social Card di Renzi solo a immigrati, italiani respinti: dati scandalosi

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Che dire, noi lo avevamo detto:

Governo vara la Social Card: è fatta su misura per zingari e immigrati

La Social Card finirà per essere la solita marchetta del governo Renzi agli immigrati, in particolare agli zingari.
Se approvato, il progetto dovrebbe essere avviato già a giugno 2016 e predisporre aiuti fino a 404 euro mensili per le famiglie che rispettano determinati requisiti occupazionali, economici e familiari.
Basta dare un’occhiata ai requisiti per ottenerla, per capire chi farà la parte del leone. Sembra scritta da qualcuno in un campo nomadi.

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Oggi un’analisi di Chiara Campo su Il Giornale ci dà ragione:

Il bilancio dei primi mesi di applicazione nel 2016 fa già intuire l’andazzo. Su 2.583 domande presentate attraverso 67 sportelli Caf sparsi in tutta la città, 1737 sono state respinte, delle quali 1.302 presentate da persone di nazionalità straniera e 435 da italiani. Tra le 847 richieste accolte, il rapporto è di 606 a 241, quasi il 70% dei sussidi vanno a famiglie non italiane.

fact_iconNella classifica, primi gli egiziani, seconda l’Italia, poi Marocco, Romania, Perù, Ecuador e Tunisia. «I dati s dimostrano come le misure per la lotta alla povertà siano insufficienti ma anche mal congegnate – afferma il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale -. Le domande vengono esaminate sulla base dell’Isee, che penalizza chi possiede immobili di scarsissimo valore o piccoli depositi in banca, come gli anziani italiani, mentre favorisce chi fa lavori in nero o spedisce i guadagni all’estero e le donne che non registrano in Italia i matrimoni celebrati all’estero». Inoltre «si basa sulla autocertificazione della situazione abitativa e del nucleo familiare, che consente molti abusi. Non si possono disperdere le risorse contro la povertà in maniera cosi poco mirata e addirittura discriminatoria». Insieme ai Caf e ai seniores, riferisce De Pasquale, «stiamo illustrando queste storture al presidente Fi Silvio Berlusconi. La lotta alla povertà sarà il suo cavallo d battaglia alle prossime elezioni. Cambiamo l’Isee, tuteliamo di più gli anziani, contrastiamo gli abusi dovuti a mancati controlli anagrafici e fiscali, aiutiamo chi ha perso il lavoro e non chi lavora in nero». Il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi aggiunge: «Bisogna creare un grande fondo contro la povertà che consenta di aiutare i nostri anziani. Il Pd ormai pensa solo agli interessi delle banche e dei grandi gruppi finanziari».

Il problema è che le misure di contrasto alla povertà sono inutili e anzi dannose in una società che ospita immigrati. La Gran Bretagna insegna: lì i sussidi finiscono per finanziare le famiglie islamiche poligamiche. In sostanza i terroristi.

C’è un solo modo per dare sostegno agli italiani: una legge costituzionale che li privilegia. Del resto siamo in Italia. Ma per farlo, prima si deve uscire dall’Unione sovietica europea.