Rimini, PD come ISIS: Abbattuto monumento a martiri Foibe

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Rimossa la pietra commemorativa dei martiri delle foibe. Ottaviani (FN) “Comune di Rimini come l’Isis!”

fact_iconRIMINI – È stata disarmante la celerità con la quale il Comune di Rimini ha predisposto la rimozione del monumento posto lo scorso 10 febbraio dai militanti forzanovisti e da alcuni cittadini riminesi presso i giardini di piazzale Carso in memoria di tutte le vittime delle foibe.

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“Martedì mattina – ci racconta infatti Roberto Lo Giudice, responsabile Forza Nuova Rimini – la polizia municipale, in accordo con Anthea e su ordine del tiranno Andrea Gnassi, ha rimosso completamente la pietra carsica che da tre settimane era presente nel parco assieme alla targhetta commemorativa e ai fiori che l’adornavano.”

“Un oltraggio alla memoria di migliaia di vittime italiane che a quanto pare ancora oggi vengono ritenute vittime di serie B e restano scomode ad una ben precisa fazione politica” – accusa il responsabile.

“Avevamo provveduto proprio nei giorni scorsi alla pulizia del parco, dove tra l’altro era stata ritrovata una siringa a due passi dai giochi dei bambini, e alla cura dei fiori che circondavano la pietra commemorativa – prosegue – piccoli gesti ed un umile ricordo che evidentemente infastidiscono chi si sente responsabile del silenzio che per 60 anni ha avvolto questa immane tragedia.”

Per poi concludere – “Se voler comunque ricordare i nostri morti nonostante il silenzio dell’amministrazione comunale è reato tale da smuovere la divisione investigativa della Polizia di Stato, siamo pronti ad autodenunciarci e risparmiargli la fatica!”

Ad intervenire sulla vicenda è anche il responsabile regionale per Forza Nuova Mirco Ottaviani che attacca – “È vero, abbiamo proceduto senza alcun tipo di autorizzazione. Dopo anni e anni di lettere e richieste, alle quali il sindaco non si è mai degnato di rispondere, ad autorizzarci è stato il nostro senso patriottico, il sangue che ci scorre nelle vene e che ci lega a quei morti per i quali ancora non vi è pace né giustizia.”

Poi concludendo rincara la dose – “Il Comune di Rimini è come l’Isis e chi si è permesso di procedere senza remore alla rimozione della pietra carsica, della targhetta commemorativa e dei fiori che l’adornavano ha le mani sporche di sangue come il boia che 70 anni fa decise lo sterminio dei nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia.”