Profughi arruolati per rimuovere manifesti di CasaPound

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fact_iconChe l’immigrazione sia un business e che ci siano associazioni che speculino e guadagnino sui profughi, è ormai un dato di fatto. “Con gli immigrati si guadagna più che con la droga” è una delle frasi più famose dell’inchiesta di Mafia Capitale e gli intrecci tra cooperative, associazionismo e politica sono ben noti. Tuttavia, nell’episodio che stiamo per raccontare forse si è andati oltre, con l’utilizzo politico di quelli che ormai sembrano essere sempre più le squadracce del Sistema.

Infernetto, periferia degradata dall’immigrazione Roma: pochi giorni fa, una decina di africani che si spacciano per profughi, sono stati accompagnati a rimuovere i manifesti di CasaPound nel quartiere. Ad organizzare l’iniziativa è Retake, gruppo solitamente impegnato nel riqualificare aree degradate. Ma stavolta no, si è passati all’azione politica.

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E fu così che i dieci immigrati, tutti maschi adulti e robusti (che non vengono da Paesi dove è in corso una guerra), immortalati in un selfie da uno degli organizzatori, hanno passeggiato per il quartiere a rimuovere esclusivamente i manifesti di CasaPound, molto attiva sul territorio. Con tanto di casacche e raschietti, i profughi (o presunti tali) hanno obbedito agli organizzatori, consapevoli o no.

CasaPound ha più volte protestato contro la presenza dei due centri d’accoglienza dell’Infernetto, organizzando manifestazioni e cortei e riuscendo per un periodo a far spostare gli immigrati da uno dei centri, entrambi ancora gestiti da cooperative legate proprio a Mafia Capitale. Tutto ciò non deve essere andato giù a qualcuno e la risposta è arrivata, in un municipio dove si andrà a votare molto probabilmente in autunno e dove forse anche gli immigrati faranno la loro parte.

Per una volta il QI dei personaggi presenti nella foto deve essere simile.