Comprano bambini all’estero come Vendola, due gay riconosciuti genitori

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fact_iconPiccoli gruppi di magistrati – e non solo in Italia, ma in tutto l’Occidente – si sono autoproclamati interpreti di una società che non esiste. E stanno tentando di crearla sotto i nostri occhi, contro i popoli.

E’ il caso dell’ennesima sentenza oscena, stavolta della Corte d’Appello di Trento del 23 febbraio scorso.

Per la prima volta in Italia, infatti, i giudici hanno riconosciuto la paternità a due omosessuali che hanno comprato, violando la legge, due bambini, nati negli Stati uniti con la pratica illegale in Italia dell’utero in affitto.

Quindi non solo si sono autodenunciati senza alcuna conseguenza, ma la sentenza riconosce “l’efficacia giuridica al provvedimento straniero che stabiliva la sussistenza di un legame genitoriale tra due minori nati grazie alla gestazione per altri e il loro padre non genetico”. In sostanza, secondo questi ‘giudici’, la legge americana è superiore a quella italiana.

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Questi si sono comprati due bambini, solo che invece di comprarli già fatti in un mercato di schiavi li hanno ordinati su un menù, e dei magistrati eversivi, invece di arrestarli, li assecondano.

Il problema è la presenza della lobby gay e globalista nella magistratura, si viola infatti un principio fondamentale di una democrazia: la superiorità della legge nazionale rispetto a quelle estere. Nel solco di questa folle sentenza, non è da escludere che prima o poi qualche magistrato decida che avere diverse mogli sia lecito, visto che è legale in Arabia Saudita.

Secondo la Corte infatti “l’insussistenza di un legame genetico tra i minori e il padre non è di ostacolo al riconoscimento di efficacia giuridica al provvedimento straniero: si deve infatti escludere che nel nostro ordinamento vi sia un modello di genitorialità esclusivamente fondato sul legame biologico fra il genitore e il nato; all’opposto deve essere considerata l’importanza assunta a livello normativo dal concetto di responsabilità genitoriale che si manifesta nella consapevole decisione di allevare ed accudire il nato; la favorevole considerazione da parte dell’ordinamento al progetto di formazione di una famiglia caratterizzata dalla presenza di figli anche indipendentemente dal dato genetico, con la regolamentazione dell’istituto dell’adozione; la possibile assenza di relazione biologica con uno dei genitori (nella specie il padre) per i figli nati da tecniche di fecondazione eterologa consentite”.

Eversori. E della specie peggiore, perché stanno tentando di rovesciare l’ordine naturale delle cose. Urge una rivolta che ripristini ciò che è giusto.