INVASIONE POMODORI CINESI SPACCIATI PER ITALIANI

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fact_iconUn +43% che mette a rischio la salute dei cittadini e l’economia italiana, del resto già svenduta sia da politici che da presunti imprenditori.

La Coldiretti denuncia che nello scorso anno si sono raggiunti i 100 milioni di chili di concentrato di pomodoro importato dalla Cina, una quantità che equivale al 20 per cento della produzione nazionale.

Un allarme che arriva insieme alla divulgazione dei dati Istat relativi al commercio estero da Paesi extracomunitari a gennaio 2017 che fa registrare un balzo record del 22,3% delle importazioni, superiore a quello delle esportazioni (+19,7%). Il che significa che il PIL risente della Globalizzazione.

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Il rischio, secondo i coltivatori, è che continui ad aumentare il traffico di fusti da 200 chili di concentrato dalla Cina, che viene poi rivenduto come italiano, grazie al fatto che il luogo di coltivazione del pomodoro non è un’indicazione obbligatoria per la vendita al dettaglio di questo prodotto, ma solo per la passata. Grazie alla UE.

Oltre alla conquista del mercato italiano, spiega la Coldiretti, il problema si pone ancora maggiormente quando si considera che il Paese è primo per numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perchè contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge.

Oltre al danno la beffa: l’Italia sta per diminuire la produzione nazionale, ritenuta eccessiva dalle industrie di trasformazione, ma dall’estero le importazioni aumentano. Il consiglio di Coldiretti? Preferire i prodotti, concentrato o sughi pronti, che volontariamente indicano sulla confezione l’origine nazionale 100% del pomodoro utilizzato.