Polemica in Svezia per l’intervista di un poliziotto svedese che ha accusato il proprio governo di chiudere un occhio al dramma dell’immigrazione a causa di una visione ‘politicamente corretta’.
Peter Springare, che ha trascorso più di 40 anni nella polizia, aveva sfogato alcune settimane fa la sua rabbia sui social media, quando gli è stato ordinato di non registrare l’etnia dei criminali dai suoi superiori. E di rimando, ha deciso di pubblicare l’etnia direttamente su Facebook.
Springare, 61 anni, che lavora nella città centrale di Orebro, ha scritto: “Paesi che rappresentano i crimini settimanali: Iraq, Iraq, Turchia, Siria, Afghanistan, Somalia, Somalia, Siria e Somalia ancora e poi, sconosciuto, ignoto paese, Svezia.
Poi c’è un’altra metà dei sospetti dei non possiamo essere sicuri, perché non hanno alcun documento valido. Che di per sé di solito significa che stanno mentendo sulla loro nazionalità e identità”.
I pubblici ministeri svedesi hanno lanciato un’inchiesta, per incitatamento all’odio razziale, ma in seguito hanno lasciato cadere le accuse per la rivolta popolare.
Ora Springare, intervistato dal The Sunday Times, ha rivelato altre chicche:
“La violenza più alta e più estrema – stupri e omicici – è dominata da immigrati.
Si tratta di una criminalità diversa che è più dura e più violenta. Non è quello che noi chiameremmo il crimine svedese ordinario. Si tratta di un animale diverso”.
Springare aveva scritto su Facebook: ‘Sono così fottutamente stanco. Quello che scriverò qui sotto, non è politicamente corretto. Ma non mi interessa. Quello che sto per dire a voi tutti è vietato dirlo a noi dipendenti statali.
Ecco le statistiche sui casi che ho gestito da Lunedi a Venerdì di questa settimana: stupro, stupro, rapina, aggressione aggravata, stupro, aggressione con stupro, estorsione, ricatto, aggressione, violenza contro la polizia, minacce alla polizia, crimine di droga, droga, tentato omicidio, stupro di nuovo, estorsione di nuovo e maltrattamenti.
Responsabili: Ali Mohammed, Mahmod, Mohammed, Mohammed Ali, ancora, ancora, ancora e, una volta, Christopher … (ciò è vero. Sì un nome svedese intrufolato nei dintorni di un reato di droga), Mohammed, Mahmod Ali, ancora e ancora”.
Springare, vicino alla pensione, ha detto di non temere ormai il solito procedimento disciplinare che potrebbe invece zittisce ufficiali più giovani.