Vi stiamo per parlare di una mattanza. Imprenditori, disoccupati e indebitati che si sono suicidati perchè travolti dalla crisi economica: si contano oltre 700 morti a partire dal 2012. Quando il PD ha preso in mano il governo e ha iniziato la sua politica di genocidio etnico del popolo italiano.
I riflettori si sono riaccesi a fine gennaio, quando Michele un ragazzo friulano di 30 anni si è tolto la vita perchè “stanco di sopravvivere – come ha scritto in una lettera e perchè – da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile”.
Ma il dramma arriva da lontano. C’è dietro, sempre più evidente, un piano di sostituzione etnica, del quale il PD è strumento.
Sono i tragici dati che emergono dallo studio di Link Lab della Link Campus University di Roma e il fenomeno non conosce più differenze geografiche, anche se è ancora il Veneto a detenere il triste primato. E’ infatti il nord-est la zona più colpita con il 26,6% dei casi; seguono sud (22,5%) , centro (21,5) e nord-ovest (19,3). ll 60% di chi decide di togliersi la vita per motivi economici ha tra i 45 e i 64 anni, 44 su 100 sono imprenditori, ma è alto anche il numero dei disoccupati (il 40% del totale), in pratica poveri, ricchi e classe media. “
Così, mentre in questi stessi 5 anni importavano clandestini dalla Libia, usando i soldi di chi poi si suicidava, strozzavano le famiglie italiane. Una presa a tenaglia.
Ogni anno circa 3 miliardi di euro sono stati spesi per importare e mantenere fancazzisti in hotel. Sarebbe bastato 1/10 di questa enorme massa di denaro, per salvare 700 vite. Ma il Pd ha altri disegni. Però anche noi, abbiamo un disegno per il PD e i farabutti che lo guidano: e non prevede prigionieri.