MAROCCHINO ASSOLTO DA STUPRI: “Per Islam il sesso è piacere”

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fact_iconSesso, stupri, maltrattamenti fisici e rapporti carnali obbligatori anche se la donna aveva problemi alle parti intime.

Castelfidardo, in provincia di Ancona. Una donna aveva denunciato il suo marito, 29enne marocchino, perché costretta a fare sesso senza brutale anche se malata.

Secondo l’accusa, tra l’agosto del 2010 e il gennaio del 2011 la donna avrebbe vissuto un vero e proprio incubo. In piena estate i due si sono uniti con matrimonio islamico in Marocco, per poi tornare a vivere in provincia di Ancona. Al rientro a casa, sarebbero scattate le violenze. La donna ha raccontato ai giudici di come venisse quotidianamente riempita di botte, costretta a rapporti sessuali continui anche quando le si erano presentati diversi problemi alle parti intime causate dalla brutalità dei rapporti.

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Un’altra punizione sarebbe consistita nel farla dormire sul pavimento di casa, impedendole pure di vedere parenti e amici.

In Tribunale l’avvocato dell’islamico, tal Andrea Nocchi, è riuscito a farlo assolvere con due bizzarri argomenti: “nell’Islam il matrimonio non è finalizzato unicamente alla riproduzione della specie umana e all’amore ma anche al piacere stesso dell’atto sessuale all’interno della coppia, quindi l’imputato non avrebbe commesso alcuna violenza sessuale”. In realtà nell’Islam il sesso è finalizzato sì, al piacere, ma solo dell’uomo.

Secondo l’avvocato, inoltre, a scagionare il 29enne marocchino ci sarebbe anche la sua giovane età (23 anni all’epoca) e il fatto che si trattasse della prima esperienza sessuale. Le lesioni della donna, quindi, non sarebbero altro che la conseguenza della “sindrome da luna di miele” di cui avrebbe sofferto l’uomo.

Insomma, un misto di Sharia e idiozia.