Italiana muore carbonizzata per strada a pochi minuti da hotel profughi

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fact_iconPer salvarla, forse, sarebbe bastato meno di 35 euro al giorno. Probabilmente, non avrebbe preteso una camera in un prestigioso appartamento di via Venti Settembre. A menu di suo gusto, wi-fi, scheda sim, musei e bus gratis, ci avrebbe rinunciato.

Accolta da nessuno, senza aiuti, ammalata e dimenticata. Morta bruciata viva e trovata carbonizzata in un edificio abbandonato.

Una senzatetto di 45 anni è deceduta in un rogo che si è sviluppato ieri sera in via dei Bedinotti, nell’edificio che ospitava il collegio dell’istituto Belimbau, sulle alture alle spalle del “monoblocco” dell’ospedale San Martino.

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Un altro 50enne, anche lui italiano, ridotto in povertà, accolto da nessuno e senza aiuti, è stato salvato per un soffio dai vigili del fuoco, tempestivamente intervenuti insieme ai volontari del 118, poliziotti e carabinieri.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il rogo sia divampato a seguito del fuoco acceso dalla coppia di senzatetto per riscaldarsi e la donna non sia riuscita a fuggire, date le sue precarie condizioni fisiche.

E’ morta a pochi minuti da una struttura che ospita giovani maschi africani. Per lei, malata e italiana, non c’era posto.