E’ fuga di capitali in Grecia.
Il fatto che agli individui sia proibito ritirare ritirano più di 1800 € al mese dai propri conti, non sta impedendo al denaro di sparire dalla banche ad un ritmo accelerato.
Tutto questo, mentre è sempre più imminente la possibilità di un default dei pagamenti dello Stato greco nel mese di luglio.
Quando il governo deve restituire circa 6 miliardi di euro, che non sarà in grado di fare senza l’ennesimo ‘aiuto’ o una ristrutturazione del debito.
I depositi stanno diminuendo a livelli che non si vedevano da 14 anni mano a mano che la possibilità del default si fa sempre più concreta e che, come teme la popolazione, sarà chiesto ai risparmiatori di utilizzare parte dei propri risparmi sui conti correnti per salvare le banche.
Nel mese di dicembre i depositi sono diminuiti di 3.42 miliardi di euro, il 2,7 per cento mese su mese, arrivano a 121.38 miliardi, il livello più basso dal luglio 2003.
Nel mese di luglio 2015, al punto massimo della crisi precedente, venivano ritirati 100 milioni di euro al giorno.
Questo evidenzia come la crisi greca non sia una ‘crisi’, ma un evento strutturale che la UE tenta di rimandare nel tempo a spese dei cittadini greci ed europei.
